Thom Yorke: «Sono ossessionato dalla musica» 

Incontro ravvicinato al Festival di Roma col leader dei Radiohead autore della colonna sonora di Suspiria

Un legame tra musica, in forme sempre nuove, e immagine è da sempre al centro del lavoro di Thom Yorke, il leader dei Radiohead, che ha da poco debuttato anche come compositore di colonne sonore firmando le musiche di “Suspiria” di Luca Guadagnino.
Capitoli artistici di cui ha parlato nell'ultimo Incontro ravvicinato della 15esima della Festa del Cinema di Roma. Oltre un'ora e mezza di conversazione con Antonio Monda e Francesco Zippel, centrato sulle colonne sonore, attraverso clip di film e video scelte dal rocker, da “Incontri ravvicinati del terzo tipo” a “2001 Odissea nello spazio”, da “Oltre il giardino” alla serie sequel di “Twin Peaks” firmata da David Lynch («Nessuno può essere libero come lui»).
Nonostante il suo amore per il cinema Yorke dice no a un suo possibile debutto come regista: «La verità è che se avessi una vita parallela a questa, con tempo e spazi a disposizione, lo farei, ma non è possibile, sono ossessionato da quello che cerco di realizzare musicalmente». Poi «una cosa è lavorare in studio, con i tuoi amici, un’altra è fare quello che fa ad esempio un regista come Paul (Thomas Anderson, che ha diretto “Anima”, il cortometraggio legato all’uscita dell’omonimo album da solista di Yorke del 2019, ndr). Avere a che fare con un immenso cast tecnico e artistico, senza mai perdere la calma, improvvisando... non sarei mai capace di farlo», spiega il rocker, sereno e rilassato capace di regalare anche qualche commento e battuta in italiano (è sposato all'attrice italiana Dajana Roncione presente in sala, ndr). La clip di Taxi Driver (rivisto da poco insieme alla figlia 16enne), con la colonna sonora di Bernard Herrmann, porta il musicista ad accennare al suo nuovo progetto musicale: «Proprio ora sto cercando di realizzare qualcosa di molto simile a questa musica anni '70, con accordi semplici ma capaci di avere un impatto straordinario». Venendo all'esperienza di “Suspiria”, «quando ho lavorato con Luca ero molto nervoso», racconta. «Ho detto a Jonny (Greenwood, amico fraterno e compagno di band nei Radiohead, ndr) , che mi avevano proposto “Suspiria” e lui mi ha consigliato di leggere la sceneggiatura, e lavorare il più possibile su quella, perché poi quando avrei visto il film, sarebbe arrivato un blocco... Aveva assolutamente ragione».
Se «non avessi passato mesi sulla sceneggiatura e parlando con Luca, confrontandomi con la sua visione, non sarei stato capace di fare le musiche». Al film «ho portato me stesso, non quello che ci si aspettava da me. Noi musicisti dovremmo sempre rispondere in questa maniera. Lo dico da esperto», conclude autoironico, «avendo fatto una sola colonna sonora».