Mario Pieroni riceve la cittadinanza onoraria dal sindaco di Loreto Aprutino Gabriele Starinieri

Una nuova installazione dell’artista Fabrice Hyber nel bosco “No man’s land” 

Inaugurata sabato l’opera en plein-air “Le chêne et les noyers” Poi una tavola rotonda sulle relazioni tra natura e ambiente umano

LORETO APRUTINO. Pensieri alti, le scarpe infangate di terra appesantita dalle piogge delle ultime ore, il cuore teso nella speranza di un futuro più verde, più umano. L'utopia realizzabile del piccolo magico bosco “No Man's Land” in contrada Rotacesta, terra di nessuno e di tutti, al termine di una giornata di riflessioni tra terra e cielo, spiragli di luce e nuvole minacciose: la condizione umana sospesa nella tempesta pandemica.

In cerca di risposte, e di conforto, Fondazione Nml ha raccolto nel verde della collina vestina la comunità di artisti, scienziati, botanici, agricoltori, architetti, persone comuni. Per ritrovare tutti insieme l'orizzonte perduto, una possibilità di sviluppo anche per il territorio. Per questo Mario Pieroni, operatore culturale romano di nascita, pescarese d'adozione, presidente della Fondazione Nml di cui è l'inarrestabile motore insieme all'amata Dora - Dora Stiefelmeier, svizzera di origine, Premio Arte sostantivo femminile, assegnatole lo scorso giugno - ha ricevuto sabato al teatro De Deo la cittadinanza onoraria dal sindaco Gabriele Starinieri tra gli applausi di un parterre internazionale. Un segno di ringraziamento «per aver saputo gettare il seme del futuro, in anticipo sul momento di emergenza che stiamo vivendo».


No Man's Land, «una rivoluzione compiuta», così nella motivazione, «un contenitore sociale che ospita e allo stesso tempo si nutre della creatività e dell'energia della comunità locale, scuole, studenti, insegnanti, famiglie». D'altronde, che l'entità bosco fosse da sempre e più che mai adesso, l'antidoto al male che affligge la vita del Pianeta, «il luogo della guarigione e della rinascita dallo stress che ammala, il posto dove andare per rintracciare l'antica risonanza, la nostra X, il cuore nostro secondo cervello» lo ha detto anche l'artista francese Fabrice Hyber, Leone d'Oro a Venezia '97, arrivato dalla Vandea - dove ha seminato, e non piantato («un'idea violenta»), una foresta di trecentomila alberi - per realizzare in Abruzzo nel bosco Nml la nuova installazione permanente Le chêne et les noyers / La quercia e i noci.

«Quando sono arrivato a Nml ho riconosciuto l'albero che avevo disegnato venticinque anni fa tra Babbo Natale e l'omino Michelin», ha raccontato l'artista profeta di un nuovo umanesimo fondato sulla poetica della mutazione e del continuo divenire, ricercatore di un punto di contatto tra arte, scienza e impresa. «Dovevo liberare quella quercia secolare nata spontaneamente tra i noci piantumati, soffocata dall'edera. Dovunque vado», ha detto ancora Hyber, «raccolgo semi che poi mischio con l'idea di rimescolare il mondo, preservando un gesto umano». L'idea della semina rivitalizzante per l'ambiente in cui e di cui viviamo, l'importanza di tornare ad ascoltare la voce della natura ha fatto da fil rouge alla tavola rotonda pomeridiana ideata dal comitato scientifico Nml (presente in gran numero), Metti un seme e salva il mondo / Pick a seed and save the world.

Numerosi e significativi gli interventi: dal Canada via skype Monique Savoie presidente fondatrice Société des arts technologiques de Montréal, il botanico Alberto Colazilli che ha riqualificato e restituito alla collettività il Parco dei ligustri nel centro storico di Loreto, Lina Ghibelli biologa cellulare Università di Roma Tor Vergata, Hou Hanru direttore artistico museo Maxxi Roma e L’Aquila, Antonio Di Marco presidente associazione Borghi più belli d’Italia per l’Abruzzo e il Molise. Ogni anno una nuova installazione permanente entra a far parte di Nml, sito aperto gratuitamente 365 giorni l’anno e accessibile a chiunque.