A Villa Dorotea 300 euro in meno al mese per lavorare

L’AQUILA. Un accordo sofferto, quello che stanno trattando i sindacati impegnati nella vertenza della clinica privata Villa Dorotea di Scoppito. Domani è previsto un altro incontro: sul tavolo, la...

L’AQUILA. Un accordo sofferto, quello che stanno trattando i sindacati impegnati nella vertenza della clinica privata Villa Dorotea di Scoppito.

Domani è previsto un altro incontro: sul tavolo, la cessione di ramo d’azienda, voluta dal proprietario Enrico Vittorini. C’è una coop sociale, denominata «Help Donna» e presieduta da Alfonso Piccinini, pronta a rilevare la gestione della struttura, compreso il personale. Vittorini è stato chiaro: se non si definisce l’operazione, da luglio la casa di cura, che ospita una Rsa e un centro di riabilitazione, chiuderà i battenti. Il cambio di proprietà non sarà indolore, per i dipendenti, che verranno inquadrati con un contratto diverso, il cosiddetto Uneba, e perderanno ben 300 euro al mese. I lavoratori, messi alle strette, hanno accettato. Ora i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl stanno perfezionando l’accordo: «Vittorini», spiega il segretario Uil-Fpl Simone Tempesta, «non ha più intenzione di mantenere la gestione di Villa Dorotea, dichiarando una perdita annua di circa 200mila euro, dovuta anche alla riduzione del budget regionale. Dal primo luglio si rischia la chiusura, con conseguenze disastrose per il personale, ma anche per i degenti e le loro famiglie. La coop “Help Donna” vuol rilevare il ramo d’azienda, applicando ai dipendenti un contratto diverso, con una perdita in busta paga di circa 300 euro al mese. I lavoratori, con spirito di sacrificio, hanno dato l’ok. Come Uil abbiamo però due richieste: l’accordo di prossimità, previsto dalla legge Fornero, va applicato a pieno regime e inoltre vanno assunti anche i co.co.pro, che già lavorano nella struttura, tramite un’altra cooperativa, la “Melior”, sempre diretta da Piccinini». In ballo i posti di lavoro di 12 infermieri, 4 fisioterapisti e 15 operatori socio-sanitari. Il presidente di «Help Donna» ha dichiarato di essere disposto, in prospettiva, anche a nuove assunzioni. «Intanto», conclude Tempesta, «bisogna portare a casa un risultato che tuteli il più possibile tutti i lavoratori».

Romana Scopano

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