ABRUZZO

A24-A25: Toto Costruzioni, licenziamenti per 110 lavoratori

Gli effetti del mancato Pef: a casa 110 lavoratori impegnati nella messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25

Procedure di licenziamento per 110 dei 302 lavoratori nel cantiere di Valle del Salto, in provincia dell’Aquila, tratto delle autostrade A24 e A25, sono state avviate dalla Toto Costruzioni Generali, società in house della concessionaria Strada dei Parchi che gestisce i lavori sulle due arterie. Lo annuncia la stessa Toto Costruzioni, controllata, insieme a Sdp, dall’omonimo gruppo industriale abruzzese.

In una nota, l’Azienda sottolinea che “a seguito di un confronto continuo e trasparente con le Organizzazioni sindacali, in cui sono state valutate tutte le soluzioni per salvaguardare il lavoro, è costretta suo malgrado ad avviare una procedura di licenziamento collettivo sui cantieri di A24 e A25, decisione obbligatoria per lo scadere della Cassa integrazione ordinaria di 2 anni”. La scelta, per Toto Costruzioni legata “a fattori estranei alla volontà della società” e in un quadro in cui “da 10 anni è stata sancita l’urgenza della messa in sicurezza, mai partita”, è conseguenza dello stallo sulla gestione futura dell’autostrada, che la legge di stabilità del 2012, dopo il terremoto del 2009, considera strategica in caso di calamità naturale, in particolare sul progetto di messa in sicurezza di circa 6,5 miliardi (2 a carico del privato), parte integrante del rinnovo del piano economico finanziario (Pef) di Sdp, bloccato dal 2013 e sul quale sono stati nominati 2 commissari.

Da anni tra Sdp e Ministero per le infrastrutture e la mobilità sostenibili (Mims) è in atto un contenzioso; è delle ultime settimane la richiesta, da parte del Governo, della revoca anticipata della concessione, in scadenza nel 2030: il ritorno alla gestione pubblica costerebbe alle casse dello Stato circa 2,5 miliardi. In ballo anche maxi aumenti dei pedaggi, congelati dal 2015 e fino al 30 giugno. L’impresa ha annunciato che nel corso dell’assemblea sindacale del 20 aprile, “per sostenere il più possibile le famiglie dei lavoratori coinvolti, ha proposto al personale interessato un incentivo economico, oltre a quanto dovuto dalla legge”.