Abruzzo, lo studio della Caritas: “Il 55% dei poveri è italiano”

Il 67,7 %, delle persone che chiedono aiuto sono disoccupati. Tra i bisogni più ricorrenti quelli legati alla povertà e ai problemi economici (il 32,8 %) all’occupazione (il 25,2%) e alle problematiche abitative (l’11,7%). Attivati 47 progetti “anti-crisi”

L’AQUILA. E’ stato presentato questa mattina all’Aquila il rapporto sulle povertà 2012 in Abruzzo e Molise. Lo studio “Cinque pani e due pesci. Dal bisogno all’azione” è stato realizzato dalla Caritas in collaborazione con Everardo Minardi, professore dell’Università di Teramo. Il rapporto conferma il momento congiunturale difficile, seppure le due regioni oggetto del rapporto presentino scenari sociali ed economici differenti non solo per il problema dimensionale ma anche per una sorta di confine invisibile tra le due regioni che colloca l’Abruzzo tra le regioni della cosiddetta “Terza Italia” mentre il Molise tra le regioni del Sud del Paese.

Coloro che si rivolgono ai Centri di Ascolto (CdA) delle Caritas diocesane di Abruzzo e Molise risultano essere nel 2012 per il 55,3% cittadini italiani mentre per il 44,7 cittadini stranieri con un aumento per la componente italiana rispetto al 2011, del 4,5 %. Molto più della metà di coloro che si rivolgono alle Caritas, circa il 67,7 %, sono disoccupati e tra i bisogni più ricorrenti tra di essi vi sono quelli legati alla povertà e ai problemi economici (il 32,8 %) all’occupazione (il 25,2%) e alle problematiche abitative (l’11,7%).

L’orientamento prevalente delle Caritas abruzzesi e molisane è l’adozione di un’attività di accompagnare persone, famiglie e imprese a superare e migliorare le proprie difficoltà sociali ed economiche in via definitiva e non solo momentanea. A tale scopo sono stati attivati ben 47 progetti “anti-crisi” a sostegno di vari soggetti in difficoltà. Il 54 % di essi riguarda progetti di aiuto a fondo Perduto; il 38 % fa riferimento a progetti di microcredito e l’8% a carte acquisti, empori della solidarietà (veri e propri supermercati gratuiti), distribuzione di alimenti e prodotti per bambini.

“Questo Rapporto Annuale rappresenta – ha dichiarato don Pagniello - l’intento di comprendere meglio il contesto strutturale in cui le azioni delle Caritas vanno a collocarsi e le strategie possibili per meglio rispondere alle esigenze di quanti vengono quotidianamente, ma al contempo per riconoscere i nuovi bisogni emergenti non ancora pienamente individuati e fatti destinatari di ascolto”.

“Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla stesura del rapporto 2012 – ha dichiarato mons. Giovanni D’Ercole, delegato dei vescovi di Abruzzo e Molise per la Carità e la Salute. Il rapporto presentato questa mattina chiede a noi come cristiani, come Chiesa, di vivere la carità ‘operosa’, che si traduce cioè, in azione per tutti coloro che, tra ‘vecchi’ e ‘nuovi’ poveri, si rivolgono a noi in cerca di un aiuto”.