Aeroclub condannato

Il giudice: «Paghi 160mila euro alla dipendente licenziata»

L’AQUILA. La Corte d’Appello ha condannato l’Aeroclub dell’Aquila a pagare circa 160mila euro a una ex dipendente che avanzava arretrati per via della sua permanenza alle dipendenze del sodalizio che gestiva lo scalo di Preturo. Il ricorso era stato presentato da Francesca Ciliegi che ha ottenuto, con questa decisione, la conferma della sentenza di primo grado. Nella somma sono comprese le differenze retributive maturate e non percepite e il Tfr, ma a ciò si aggiungono gli interessi e la rivalutazione monetaria. Una controversia che è andata a buon fine dopo sei anni con la decisione che è stata depositata dal giudice Rita Sannite, la quale ha ritenuto condivisibili le ragioni addotte dagli avvocati Gianluca Sabatini e Alessandra Dundee. Per la verità, la somma richiesta era di poco superiore agli 86mila euro, ma il giudice ha imposto di pagare il doppio. Per far questo si è avvalso di una norma del 2012 per la quale «quando l’impugnazione, anche incidentale, è respinta integralmente o è dichiarata inammissibile o improcedibile, la parte che l’ha proposta è tenuta a versare un ulteriore importo a titolo di contributo unificato pari a quello dovuto per la stessa impugnazione, principale o incidentale». La controversia è iniziata in un periodo successivo al terremoto, in particolare dopo il G8, quando, di fatto, la ricorrente fu esclusa dal lavoro. Fu applicato una sorta di licenziamento retroattivo per il quale la donna perse anche la mobilità.

Le sentenze civili sono esecutive fin dal primo grado, a maggior ragione quando si tratta di vertenze di lavoro. Ma la Ciliegi ancora non vede un euro anche dopo questa recente decisione di appello. I tentativi ci sono stati, fanno sapere dalla parte lesa, ma non hanno portato alcun risultato. Infatti si era pensato di pignorare gli aerei (in dotazione dovrebbero essere 4 o 5) ma i velivoli non fanno più parte del patrimonio dell’Aeroclub, infatti risultano intestati a privati.

Inoltre, dopo avere appreso del fatto che l’Aeroclub aveva vinto, tempo addietro, una controversia con il Comune per circa 270mila euro, era stato fatto il tentativo di avere quei soldi, ma sul conto sono stati trovati e presi solo 3mila euro. Vani, finora, i tentativi di aggredire questo patrimonio. I problemi per l’Aeroclub diventarono davvero grandi dopo che, a dicembre 2009, venne espulso dall’aeroporto dei Parchi, e coloro che hanno subìto le conseguenze peggiori sono stati i dipendenti che, oltre a trovarsi senza lavoro, hanno dovuto rinunciare ad alcune mensilità.

Va anche detto che, in occasione del terremoto, se non ci fosse stato lo scalo di Preturo (realizzato dall’Aeroclub L’Aquila) la cittadinanza si sarebbe trovata a sopportare disagi ben più pesanti.

Un accordo tra le parti alla scadenza della convenzione, avrebbe salvaguardato il futuro dell’aeroporto dei Parchi e la storia dell’Aeroclub che ora si è riposizionato nella zona di Poggio Picenze.

«Quando ero alla guida dell’Aeroclub», dice l’ex presidente e fondatore Corrado Ruggeri, gloria del volo aquilano, che anni fa fu estromesso, «i dipendenti erano felici e sempre pagati. Tutto andava a gonfie vele».(g.g.)

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