Afm, reintegrati i direttori

12 Settembre 2009

Dietrofront su Perrucci e Fontana: riprendono il posto

 L’AQUILA. Dietrofront dell’Afm sui due direttori demansionati. I dirigenti Roberto Fontana e Ugo Perrucci sono tornati al loro posto. Intanto l’amministratore (finito nel mirino per la lettera che impone di dargli del «lei») prende 600 euro al mese.

 Vittorio Giorgi, 31 anni, laurea in Economia e Master con lode, nipote dello storico esponente del Pci aquilano (partigiano, deputato e sindaco di Pizzoli) scomparso a 97 anni lo scorso 20 aprile, del quale ha ereditato lo stesso nome, non percepisce, al momento, altri emolumenti che non siano i «vecchi» 600 euro lordi, per dodici mensilità. Lo stesso stipendio da componente del consiglio d’amministrazione, dove lo ha nominato il sindaco Massimo Cialente nel novembre 2007, insieme allo psichiatra Vittorio Sconci (presidente) e al consigliere Raffaele Daniele. Non ci sono, per ora, nuove delibere che parlano di soldi al nuovo amministratore delegato dell’Afm, la municipalizzata comunale da 90 dipendenti a tempo indeterminato e una quarantina di precari del polo per l’infanzia che si occupa di farmacie, cimiteri e asilo Casetta Fantasia. Eppure, all’indomani della sua nomina, avvenuta all’antivigilia di Ferragosto, con l’obiettivo di coordinare tutti e tre i settori della spa, il presidente Sconci aveva annunciato che «l’incarico non graverà ulteriormente sulle casse dell’azienda» perché il presidente stesso avrebbe rinunciato ai suoi 800 euro a beneficio del nuovo capo. Una nomina, questa, che senza la circolare in cui il presidente Sconci ha ordinato a tutti i dipendenti di dare del «lei» all’amministratore delegato sarebbe passata sotto silenzio.

 Tuttavia, nei giorni della Perdonanza, proprio mentre veniva emanata la circolare del «lei», è bastata la lettera di un avvocato a far reintegrare immediatamente nelle loro funzioni i due dirigenti disarcionati il 18 luglio. Fontana (cui era rimasta la sola direzione amministrativa) è tornato responsabile di cimiteri e asilo e Perrucci ha ripreso le farmacie.

 Non è la prima volta che l’azienda farmaceutica scivola sulle nomine dei direttori. A giugno 2008, infatti, dopo la designazione di Giancarlo Silveri, ex assessore della giunta Tempesta, durata due giorni, prima delle sue dimissioni dall’incarico, nella maggioranza di centrosinistra guidata da Massimo Cialente si era sfiorata la crisi. Tutto era rientrato dopo 48 ore, con le dimissioni di Silveri, accompagnate da forti polemiche politiche. In quell’occasione il presidente Sconci aveva precisato che lo stipendio di Silveri «non era di 80mila euro ma di 45mila euro l’anno» e che, alla luce del calo di fatturato (meno 9%) registrato negli ultimi due anni di esercizio aveva chiesto comunque all’esponente di centrodestra una consulenza gratuita per tre mesi. Sempre in tema di bilanci, quello 2008 non è stato ancora approvato mentre quello del 2007 si era chiuso con un attivo di 3mila euro.