Agente aggredito nel carcere per i minorenni dell’Aquila

Prognosi di quindici giorni per il poliziotto penitenziario aggredito ieri nell’istituto. I sindacati richiedono un intervento urgente
L’AQUILA. Ha avuto una prognosi di quindici giorni un poliziotto penitenziario aggredito ieri nell'Istituto Penale per Minorenni dell'Aquila da tre detenuti durante la fruizione della permanenza all'aria. A darne notizia sono Giuseppe Merola e Mauro Nardella, segretari nazionali del sindacato di categoria Fsa Cnpp-Spp, i quali, oltre a esprimere solidarietà e vicinanza al collega, condannano fermamente quanto accaduto. Proprio nei giorni scorsi in Comune all'Aquila i sindacati sono stati auditi in terza commissione consiliare e la Fsa Cnpp-Spp ha delineato un quadro nazionale in costante peggioramento, richiamando i dati dell'associazione Antigone: al 15 gennaio 2024 gli istituti minorili italiani ospitavano 496 ragazzi tra minori e giovani adulti, di cui 254 stranieri. Si registra un forte incremento degli ingressi per violazioni della normativa sugli stupefacenti, +37,4% in un anno. Un trend, per il sindacato, rafforzato dalle misure introdotte dal 'decreto Caivano' del 2023 che ha ampliato la possibilità di applicazione della custodia cautelare per i minorenni e ridotto l'uso delle alternative al carcere. "Continueremo a offirire la nostra contraddistinta collaborazione istituzionale - dicono Merola e Nardella -, ma chiediamo ogni intervento urgente a tutela della comunità penitenziaria aquilana". "L'aggressione subita da un poliziotto penitenziario è un fatto gravissimo, che condanno con fermezza, esprimendo piena solidarietà e vicinanza all'agente ferito. Ma è anche, purtroppo, la conferma di quanto già denunciato con forza insieme ai colleghi del centrosinistra in Consiglio comunale". E' quanto dichiara la consigliera comunale del Pd Stefania Pezzopane. "Quanto successo dimostra che siamo stati, nostro malgrado, facili profeti. Le carenze organizzative, strutturali e di organico che avevamo segnalato in Commissione e negli atti ufficiali depositati in Consiglio si sono rivelate fondate, concrete e tutt'altro che allarmistiche". La consigliera ricorda come, già nelle scorse settimane, fosse emerso un quadro preoccupante: organici largamente insufficienti, struttura non completata, assenza di servizi essenziali, locali inadeguati e organizzazione interna incompleta. "Il Comune deve rappresentare con forza al Governo e al Dipartimento per la Giustizia Minorile la situazione reale dell'Ipm - conclude Pezzopane -. Servono più personale, strutture completate e servizi adeguati, subito. Sicurezza dei lavoratori e diritto dei minori a un percorso dignitoso di recupero non sono negoziabili".

