Anas, stop per 84 stagionali

La Cgil: a rischio anche 200 milioni di euro per il sisma

L'AQUILA. L'Anas non ha rinnovato il contratto a 84 lavoratori stagionali. Un atto contestato dalla Filt-Cgil, che ha chiesto non solo il mantenimento di questo personale - impiegato nell'emergenza post-sisma - ma anche l'incremento di 30 unità. E ci sono timori per i 200 milioni di euro del «cantiere Abruzzo». Nel decreto per l'Abruzzo che ha fatto seguito al terremoto del 6 aprile, sono stati stanziati 200 milioni di euro con cui l'Anas, oltre che fronteggiare i problemi emergenti della viabilità, dovrebbe prevedere, secondo il sindacato, «importanti opere infrastrutturali», destinate a migliorare la mobilità dell'intero territorio regionale. Ma per il segretario provinciale della Filt-Cgil, Domenico Fontana, «c'è il rischio che questi fondi, nel generale disinteresse degli attori coinvolti, possano "sparire" in rotatorie e opere ornamentali, o peggio essere dirottati verso altri lidi. Se invece il compartimento Abruzzo dell'Anas mettesse in campo la necessaria progettualità, ci sarebbero enormi vantaggi per la viabilità abruzzese e nello stesso tempo si risolverebbe la vertenza dei lavoratori stagionali». Intanto, 84 contratti in scadenza, tra addetti part time e a tempo determinato, non sono stati rinnovati dall'azienda. «Si tratta per la maggior parte», spiega ancora il segretario provinciale della Filt, «di personale unanimamente apprezzato per l'impegno profuso nei lunghi e difficili mesi dell'emergenza post-sisma. Oggi queste persone si ritrovano a vivere, anche per la situazione contingente del territorio, un grave disagio sociale legato alla disoccupazione. Ho sollecitato da una settimana un incontro con la direzione dell'Anas, ma ancora non arrivano risposte». La Filt-Cgil, seguita dalle altre organizzazioni sindacali, ha chiesto nell'ultima contrattazione aziendale la conferma del personale assunto per il sisma, ma anche l'incremento di ulteriori trenta unità, da utilizzare per un monitoraggio quotidiano delle più trafficate, e anche più disagiate, strade statali abruzzesi, come le statali 690 e 16 in zona Pescara, l'asse attrezzato e la Teramo mare. Nel cratere sismico, attingendo ai fondi del Decreto Abruzzo, si potrebbe porre rimedio all'attuale grave gap infrastruttuale, portando a termine progetti fondamentali come l'adeguamento della statale 17 e il completamento della superstrada L'Aquila-Amatrice e della Variante Sud. «Il cantiere Abruzzo sponsorizzato dai 200 milioni di euro previsti dall'apposito decreto», conclude il segretario Filt-Cgil, «ha davvero bisogno di personale. Ma la richiesta di conferma degli stagionali e di nuovi addetti, dopo un primo seppur parziale sì del capo compartimento, permane in una situazione di stallo in attesa che la Direzione generale Anas di Roma superi i consueti tempi burocratici. E i fondi, senza progettualità, potrebbero andare persi».

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