Anziano sequestrato e bastonato per due ore

Arrestato giovane appena uscito dal carcere, rapinò la stessa vittima a maggio L’aggressione nell’abitacolo del camion dove l’ottantenne passa le notti

L’AQUILA. Esce dal carcere dopo avere scontato sette mesi per rapina. Il giorno dopo commette lo stesso reato per il quale era stato condannato, sempre ai danni della stessa persona ma con modalità più cruente.

Il giovane bulgaro Yanko Duev, 27 anni, sembra avere un conto aperto con un anziano riminese che da qualche anno vive all’Aquila nella cabina del suo vecchio camion parcheggiato in via Rocco Carabba. Duev è stato arrestato dalla squadra Volante e ieri c’è stata una breve conferenza stampa per chiarire i fatti. Lo straniero è di nuovo in cella per i reati di sequestro di persona, tentata estorsione, lesioni e minacce ai poliziotti.

Nella notte tra sabato e domenica scorsi il bulgaro ha fatto irruzione nel camion dove si trovava l’80enne chiedendo soldi. L’anziano non aveva nulla in tasca e allora il giovane ha infierito con rabbia su di lui percuotendolo con un bastone poi ritrovato intriso di sangue dagli investigatori e sequestrato.

L’ottantenne, dopo quasi due ore di patimenti, a quel punto ha giocato la sua ultima carta. Ha chiesto al suo aggressore di accompagnarlo a un bancomat in modo da poterlo assecondare. Per sua fortuna nei pressi del bancomat vi erano delle persone cui l’uomo ha chiesto aiuto e che hanno chiamato la polizia con il cellulare. La Volante, coordinata da Enrico Rendesi, non ha impiegato molto per arrivare e neutralizzare il giovane il quale ha minacciato ripetutamente gli agenti. Poi l’anziano riminese è stato portato in ospedale dove gli hanno diagnosticato una serie di lesioni, ferite che possono avere delle conseguenze in relazione alla sua età. L’uomo è stato poi dimesso dal San Salvatore.

Nella mattinata di ieri è stato portato davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale. L’uomo, assistito dall’avvocato d’ufficio Giusi Galgani e da un interprete, ha risposto in maniera evasiva alle contestazioni e il fermo di polizia giudiziaria è stato convalidato. Tutto lascia pensare che, vista la gravità delle accuse e la recidiva, in carcere ci rimarrà un bel po’.

È la seconda volta, dunque, che il bulgaro aggredisce la stessa persona. Nello scorso mese di maggio, però, lo straniero si presentò nel camion insieme alla madre con una sbarra di ferro e una pietra. Anche in quel caso l’anziano, in una maniera che per la verità non è stata mai chiarita, riuscì a chiedere aiuto. I due furono portati davanti al giudice che convalidò i due fermi di polizia giudiziaria.

La donna, poi, morì in carcere mentre il figlio fu condannato a 14 mesi di carcere tramite patteggiamento. Di questi 14 mesi ne ha scontati solo sette.

Madre e figlio vivevano in una casa di legno abusiva subito rimossa e prima ancora in case inagibili.

©RIPRODUZIONE RISERVATA