Apocalisse nella notte

La terra ha tremato alle 3.32. Tutta la regione sconvolta, 150 morti e centomila senzatetto. In macerie il centro dell’Aquila, paesi distrutti

PESCARA. E’ arrivato a tradimento, in piena notte, alle 3.32, spietato e terrificante. Ha ridotto in macerie case, palazzi e chiese, ha lesionato ospedali, caserme, università e si è scatenato con violenza contro migliaia di persone inermi, che dormivano. Ha distrutto vite, ha annientato speranze. Sono più di 150 i morti causati dal terremoto che ha colpito l’Abruzzo, 2000 i feriti, centomila i senzatetto.

E’ l’ultimo aggiornamento del bilancio diffuso dalla Protezione civile, che in un crescendo durato tutta la giornata ha dovuto via via ritoccare. «La più grave sciagura del millennio», l’ha definita Guido Bertolaso. Una sciagura che ha ridotto in macerie ventisei paesi intorno all’Aquila, ma che in qualche caso non è riuscita a rubare le vite che sembravano designate. Sono le buone notizie che giungono a sera, quando si viene a sapere che sono 100 le persone estratte vive dalle macerie, dall’inizio della tragedia, e una studentessa é stata individuata a notte fonda ed estratta dai soccorritori dalle macerie di una casa crollata nel centro dell’Aquila, in via Sant’Andrea. Si chiama Francesca. E poi un ragazzo di 22 anni, Matteo, salvato anche lui in via Sant’Andrea mentre si stava lavorando per liberare un’altra giovane, di nome Marta.

Ma l’Aquilano è in ginocchio. La città è stata seriamente danneggiata, edifici sventrati, palazzi pubblici danneggiati. La chiesa delle Anime Sante in piazza Duomo non ha più la cupola. In molti paesi come Santo Stefano di Sessanio, Castelvecchio Calvisio, San Pio, Villa Sant’Angelo, Fossa, Ocre, San Demetrio ne’ Vestini e i centri dell’Altopiano delle Rocche, sono distrutte moltissime abitazioni del centro storico, mentre presentano danni costruzioni più recenti e anche in cemento armato.

La situazione più drammatica è nel capoluogo e in alcune delle sue frazioni, come Onna, quasi rasa completamente al suolo, e Paganica, dove sono già state registrate numerose vittime. Nel centro storico dell’Aquila vi sono numerosi crolli, moltissimi edifici lesionati e alcuni palazzi non antichi crollati completamente. Crolli che hanno coinvolto anche la casa dello studente e alcuni edifici dell’università Particolarmente complicata la situazione all’ospedale dell’Aquila.

La scossa principale si è registrata attorno alle 3,32 e ha fatto registrare 5,8 gradi della scala Richter. L’epicentro è stato individuato a una decina di chilometri dall’Aquila. Il sisma è stato avvertito in tutto il centro-sud d’Italia, ma le avvisaglie c’erano state poche ore prima. Erano le 22.20 quando due scosse sono state avvertite nelle regioni del centro Italia. L’epicentro era stato di magnitudo 4,6 e sarebbe stato localizzato nell’Appennino Forlivese. Alle 22.48 è stata registrata una seconda scossa di magnitudo 2.3, stesso epicentro. Un’altra scossa, di entità leggermente inferiore, è stata avvertita dalla popolazione dell’Aquila a mezzanotte e quaranta, dopo quella delle 22.45. D’altra parte, negli ultimi mesi, l’Aquilano era già stato toccato da un centinaio di scosse.

Il botto mortale è arrivato alle 3.32. L’intero centro Italia ha traballato, il violento sisma che ha devastato l’Abruzzo si è avvertito anche a Roma, nelle Marche e lungo la costa abruzzese, da Pescara a Vasto. Il sisma ha provocato seri danni anche all’ospedale San Salvatore, parte di malati e pazienti sono stati trasferiti a Pescara, Chieti, Avezzano, ad Atri. In città, nei parchi e nei campi sportivi sono state approntate le tendopoli e ci si preparava a trascorrere la notte sotto la pioggia.