Appello al vescovo: «Piazza in memoria del maestro Ercole» 

Proposta di un restauratore per ricordare il celebre pittore: «Il luogo ideale sulla Pietraquaria, da lì si è spesso ispirato»

AVEZZANO. Un appello per intitolare il piazzale antistante il santuario della Madonna di Pietraquaria al maestro Marcello Ercole, recentemente scompars. È stato rivolto, attraverso una lettera, al vescovo della diocesi dei Marsi, monsignor Pietro Santoro, e al commissario straordinario di Avezzano, Mauro Passerotti. La proposta arriva da Guido Bianchini, un restauratore di opere d’arte originario di Avezzano, ma residente a Roma.
«A pochi giorni dalla scomparsa dell’artista e mio carissimo amico Marcello Ercole», è l’appello che Bianchini fa attraverso il Centro, «avrei pensato che sarebbe importante per la città intitolargli il piazzale della Madonna di Pietraquaria sul Monte Salviano, un luogo a cui era molto legato e dove, all’interno del santuario, ha realizzato le vetrate ed un affresco. Di questa mia proposta ho messo al corrente padre Orante, unico custode della chiesa, che mi ha suggerito di parlarne con il vescovo, Pietro Santoro, a cui ho già inviato una mail, così come ho fatto con il Comune di Avezzano. Ercole è stato un artista significativo e unico per la Marsica e la storia millenaria del Fucino. Credo che il luogo da me suggerito sia il panorama perfetto al quale Marcello si è spesso ispirato».
Pittore di fama internazionale e amico di Pablo Picasso, Ercole si è spento nove giorni fa, all’età di 94 anni, a causa di un blocco intestinale nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, lo stesso da cui era uscito vittorioso il 14 maggio scorso insieme alla sua compagna di vita, Wanda Polino, dopo aver sconfitto, entrambi, il coronavirus. Ercole ha mosso i suoi primi passi artistici tra Parigi e Berna, ma la sua formazione vera e propria è avvenuta a Roma dove, negli anni Cinquanta, ha frequentato gli studi di via Margutta e di Villa Strohlfern al fianco di pittori e scultori di fama. L’incontro con Picasso è avvenuto in Svizzera, sul Lago di Ginevra, dove l’artista spagnolo era impegnato in un concorso per modelle chiedendo al giovane Ercole di scegliere per lui una delle concorrenti.
Negli ultimi trent’anni di carriera, il Maestro aveva deciso di dedicarsi all’arte sacra e per questo era molto apprezzato anche in Vaticano. Memorabile il suo dialogo sui versi sacri della Divina Commedia dantesca con papa Giovanni Paolo II. Lunghissimo è poi l’elenco delle opere d’arte da lui realizzate e lasciate in ogni parte del mondo da Londra a New York, da Toronto a Mosca. Un timbro di qualità indelebile che ha portato il Monte Velino, il Lago del Fucino e la Marsica intera alla ribalta artistica internazionale. Il Maestro riposa nel cimitero di Celano, città di origine della moglie.
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