Aquilano vende case a Dubai: «Così ho conquistato gli arabi»

8 Ottobre 2025

Il 31enne Luca Colzani fondatore e amministratore di una società immobiliare negli Emirati: «Ho coronato un sogno nato fin da bambino. Ho grandi progetti, ma le mie radici sono in questa città»

L’AQUILA. «Posso vedere la tua casa?», era la domanda che Luca faceva agli amici sin da piccolino. Lui è Luca Colzani, aquilano d’origine, trapiantato a Dubai, immobiliarista di successo, a soli 31 anni Founder&Ceo della Colzani&Partners. La passione per il design, per l’arredamento, per le case in generale la coltiva da bambino. Del resto l’odore dei mobili lo ha sempre respirato. La sua famiglia ha avuto per oltre venti anni l’azienda di divani Coima, dove oggi c’è il centro commerciale Globo. Il papà ancora gestisce a Modena un’attività di arredamento. La mamma, invece, aquilana doc, è della famiglia Santilli. Il papà era un calciatore, un portiere molto conosciuto in Abruzzo. Luca ha vissuto in città sino alla fine delle medie, poi il trasferimento qualche mese prima del terremoto del 2009.

L’Aquila però resta la sua città e ci torna come può. Non c’è Perdonanza alla quale sia mancato, è un grande tifoso dell’Aquila 1927 che segue a distanza. Oggi vive a Dubai, dove ha la sua società, con partner di prestigio come la toscana Guidobaldi, leader nel settore immobiliare e, a breve, partirà un’altra importante e strategica collaborazione con una società di Montecarlo. Quando parla del suo lavoro Luca si illumina, perché lui è uno che si è fatto da sé, con la gavetta vera. «L’idea», spiega, «è trovare clienti che vogliano investire nel mercato di Dubai che, contrariamente a ciò che si crede, è un mercato florido che permette di fare investimenti interessanti a costi non esorbitanti. La mia clientela è sia del posto che italiana. Gli italiani comprano perché stanno capendo la reale potenzialità di questo mercato, a sole sei ore di volo dall’Italia. A Dubai piace molto il made in Italy, nella ristorazione è molto apprezzato e devo dire che la maggior parte dei manager nel settore della ristorazione e dell’hospitality è italiana».

La sua carriera parte in Italia, dove fa l’agente immobiliare e prende il patentino. «Poi», racconta, «ho avuto altre esperienze, a Dubai ho scoperto il mercato immobiliare e, dopo due anni che lavoravo per altre società, ho deciso di aprire la mia. Il mio obiettivo è quello di espandermi quanto più possibile attraverso partnership solide nel mercato, per soddisfare i clienti e creare una fitta rete di contatti internazionali». A Dubai si sta bene, è una città sicura, la qualità della vita è alta e i servizi ci sono, fattori che fanno sì che il mercato immobiliare voli e sia accessibile, ma L’Aquila è L’Aquila.

«Qui torno come posso», aggiunge, «almeno una volta l’anno, soprattutto nel periodo della Perdonanza. Ho tanti amici, sono tifoso dell’Aquila, che seguo pure da lontano, anzi spero che sia l’anno buono per andare in serie C. Seguo tutto ciò che riguarda L’Aquila, che ha fatto passi in avanti importanti, era ed è una città bellissima e posso dire che, pur avendo girato il mondo e tanto in Italia, poche città sono così belle a livello architettonico con un paesaggio montano straordinario. Il prossimo anno L’Aquila sarà capitale italiana della cultura 2026 e io spero davvero che questo dia il giusto slancio a un percorso che ovviamente sta richiedendo un po’ di tempo dopo quello che è successo nel 2009. Mi auguro che il centro torni a essere al 100% quello di una volta perché era unico».

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