Architetti del mondo per L’Aquila

Il sogno di Chiodi: un pool internazionale per avviare la ricostruzione.

L’AQUILA. Architetti da tutto il mondo per avviare la ricostruzione dell’Aquila. Questo l’ultimo regalo che il presidente della Regione Gianni Chiodi, attraverso il premier Berlusconi, vuole chiedere agli ospiti del G8. Una gara di cervelli, i più grossi nomi dell’architettura di livello internazionale, per rifare L’Aquila. «Non il centro storico», precisa il presidente della giunta regionale Gianni Chiodi, che ha incassato il «Dio ti benedica» di Barack Obama e ha ricambiato la parola augurale del presidente degli Stati Uniti utilizzando la stessa formula. «Quando penso al contributo di grossi nomi internazionali penso alla nuova città, da via XX Settembre fino alla periferia, alla ricostruzione della nuova L’Aquila che comunque ci dovrà essere», commenta Chiodi al termine di una giornata intensa di G8 trascorsa al fianco di Berlusconi e dei leader mondiali ospiti della sua regione. «L’Aquila è il capoluogo e deve mantenere il suo ruolo accrescendolo.

Non si deve aver paura di far arrivare qui personaggi di caratura internazionale. La tragedia del terremoto è stata immane e ha colpito tutto il mondo. Sono arrivate offerte di aiuto in termini economici da parte dei paesi stranieri che vanno salutate in maniera estremamente positiva. Tuttavia ancora più importante è il contributo che da questi paesi può arrivare in termini di concorso di idee per rifare le zone più lontane dal centro eppure raggiunte lo stesso dalla devastazione del sisma». L’idea del concorso è piaciuta al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il quale ha promesso a Chiodi tutto il suo sostegno per realizzarla. «Il clima di amicizia che si è creato attraverso questo G8 all’Aquila, una scelta quantomai azzeccata da parte del nostro premier, potrebbe favorire e accelerare la ripartenza immediata di questa città che ha bisogno di aprirsi al mondo.

Il contributo degli architetti sarebbe una vera occasione da non respingere. Occorre evitare, infatti, l’arroccamento su posizioni di mantenimento di una condizione che va messa a confronto con le altre realtà. È inevitabile specialmente in un momento come questo in cui il dramma degli aquilani e degli abruzzesi ha fatto il giro del mondo scatenando una gara di solidarietà senza precedenti. Quando parlo di concorso di idee mi viene in mente, ad esempio, che grazie alla presenza qui di tutti questi big mondiali possiamo mettere in campo un’anticipazione dell’Expò italiano del 2015. Una gara per L’Aquila, perché le nuove zone della ricostruzione siano più belle. Lavorerò a questo progetto che servirà a non far scemare l’attenzione sulla tragedia dell’Aquila. E anche il prossimo evento del G8 sulle calamità naturali e la messa a confronto dei sistemi più avanzati per affrontarle, annunciato dal presidente Berlusconi, è un’altra grande opportunità da non lasciarsi sfuggire. L’Aquila rinascerà sia nel centro storico sia nella periferia».