Arriva in consiglio il regolamento del verde pubblico

Il documento in collaborazione con l’associazione Urban Center La presidente Tomassi: «Manca solo l’approvazione definitiva»
L’AQUILA. Approderà lunedì prossimo in consiglio comunale il primo regolamento del verde pubblico della città. Il decalogo è frutto del percorso di partecipazione dell’Urban center dell’Aquila “Che verde sei? Ricostruiamo insieme il verde pubblico”. «Dopo l’approvazione della Giunta comunale e dopo i necessari passaggi nella IV e II commissione consiliare, adesso manca solo l’approvazione definitiva in consiglio comunale affinché diventi strumento definitivo», spiega Giulia Tomassi, presidente dell’associazione. «Il percorso ha avuto diversi passaggi: un questionario online, il focus group sul Regolamento del verde, cinque tavoli tematici (Verde, Clima e salute; Aree verdi e sicurezza; Percorsi ciclopedonali in città e nelle frazioni; Verde e scuole), l’incontro pubblico con il professor Francesco Ferrini dell’Università degli Studi di Firenze, il trekking urbano con schede di osservazione da compilare e l’incontro di restituzione finale degli esiti. L’ultimo passaggio adesso è proprio quello del consiglio comunale».
Il regolamento è solo uno degli obiettivi raggiunti in quasi nove anni di attività dall’Urban center, grazie a un attento e costante monitoraggio, oltre all approccio costruttivo e fattivo ai problemi. L’ultimo in ordine di tempo sono le “Linee guida per lo sviluppo cooperativo dei progetti”. «Il confronto ha portato alla redazione di un documento unico, approvato con delibera di Giunta comunale, che prevede una serie di metodi e strumenti da utilizzare per compiere scelte condivise», continua Tomassi, «a partire da tavoli permanenti e percorsi ben identificati che contemplano, tra le altre cose, laboratori e workshop, gruppi di approfondimento, indagini conoscitive». Molti gli incontri in città e nelle frazioni per far conoscere il Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) in cui si è parlato di pedonalizzazione, parcheggi e mobilità sostenibile e sono state raccolte osservazioni e proposte. L’associazione, inoltre, ha profuso grande impegno sul quartiere di Fontesecco, grazie al percorso “Quid - Un quartiere di Idee – Immagina con noi il futuro di Fontesecco”, che ha portato come primo risultato alla stipula con l’amministrazione comunale di un protocollo di intesa sull’area presa in considerazione e alla realizzazione di un masterplan. «Nell’immediato è stata ripulita e resa di nuovo percorribile, come richiesto dai cittadini, via Santo Spirito, uno dei percorsi pedonali di accesso a borgo Rivera», spiega la presidente. «Abbiamo ottenuto, sempre con delibera di Giunta, l’approvazione di un tavolo intersettoriale di lavoro sul masterplan di Fontesecco che consiste in riunioni periodiche tra i settori, i dirigenti e gli assessori, insieme all’Urban center, sulle azioni interconnesse sul masterplan. L’amministrazione ha destinato oltre 5 milioni di euro sull’area, mettendo a sistema anche gli interventi già in essere nell’area di riferimento. È stato approvato un documento intermedio sul masterplan che approfondisce la fattibilità degli interventi richiesti tramite il percorso partecipativo e dove l’area di masterplan è allargata rispetto all’inizio. A distanza di un anno dall’istituzione del tavolo intersettoriale abbiamo realizzato un incontro pubblico per informare la città sui passi fatti e che si intendono fare. È stato poi approvato un documento di indirizzo alla progettazione sull’area di interesse». Contestualmente, in collaborazione con Università dell’Aquila, Comune e Maxxi, è stato realizzato un progetto di urbanistica tattica dal titolo “Vuoti di interesse”, allestendo uno spazio temporaneo nella piazza Fontesecco. Dopo l’esperimento, l’amministrazione ha deciso con i fondi Pnrr di ripristinare definitivamente una piazza nel quartiere. «Invitiamo le persone interessate a conoscerci meglio anche attraverso il nostro sito web www.urbancenterlaquila.it o sui nostri canali social Facebook (Urban Center L’Aquila) e Instagram (urbancenteraq)», conclude Tomassi, «per poter accedere a tutte le informazioni sulle nostre attività».
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