Auto di servizio, in cinque sotto accusa

Tra gli indagati il sindaco di Avezzano Di Pangrazio nella veste di dirigente dell’ente: «Sono pronto a chiarire tutto»

L’AQUILA. Ci sono cinque indagati in relazione all’indagine sull’uso improprio delle auto di servizio della Provincia. Due giorni fa, infatti, in seguito ad alcuni esposti, tre auto della Provincia sono state messe sotto sequestro. Gli indagati sono Gianni Di Pangrazio, sindaco di Avezzano, ma qui coinvolto nella veste di dirigente provinciale, e altri quattro addetti: Patrizia Zazzara, Paola Contestabile, Mario Scimia, Ercole Bianchini. Secondo accuse tutte da provare essi avrebbero, in qualche modo, utilizzato le auto per fini personali. Di qui la contestazione di peculato d’uso. Le automobili in questione sono due Alfa Romeo e una Fiat Panda.

Sulla vicenda, che potrebbe allargarsi ad altre persone, il presidente dell’ente, Antonio Del Corvo, ha affermato che già a livello amministrativo, consapevole degli esposti, erano state avviate delle verifiche per accertare violazioni di legge o meno. Egli ha anche aggiunto che si stava pensando di applicare dei Gps alle macchine per conoscere i loro percorsi. «Ma nel frattempo», ha concluso Del Corvo, «è intervenuta la magistratura a fare chiarezza».

Uno degli indagati per l’utilizzo improprio delle auto di servizio è il sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio, che è anche dirigente della Provincia dell’Aquila. La contestazione nei suoi confronti riguarda un viaggio di andata a Napoli avvenuto il 10 agosto scorso e il ritorno tre giorni dopo, il 13 agosto. Il primo cittadino appare stupito e sostiene che l’auto di servizio della Provincia è stata usata «legittimamente». «Dopo una riunione in municipio durata fino alle 11», spiega il primo cittadino, «sono stato accompagnato a Napoli per staccare dal lavoro dopo un periodo di intensa attività. Ho portato insieme a me un collaboratore del Comune e ho approfittato di tre giorni di relax per approfondire due temi che in quel periodo erano impellenti: i servizi in convenzione delle polizie locali e la questione relativa alla mia presunta incompatibilità. Ero stanco e non ce l’avrei fatta a guidare. Il soggiorno era a mie spese». Al sindaco viene contestato l’utilizzo di carburante e telepass per una cifra che si aggira tra i 150 e i 200 euro. «L’utilizzo dell’auto di servizio, concessa in comodato d’uso gratuito al 50% al Comune di Avezzano dalla Provincia dell’Aquila», sottolinea Di Pangrazio, «è avvenuto nel pieno rispetto delle regole, in qualità di sindaco di Avezzano, accompagnato da un collaboratore del Comune, quando ero in aspettativa non retribuita da dirigente dell’amministrazione provinciale. Mi sento tranquillo perché nessuna indennità, né rimborso spese, è stata da me percepita da quando sono sindaco e nelle casse comunali ho lasciato 50mila euro in 16 mesi. Questa vicenda sarà presto chiarita lasciando venire alla luce la correttezza del mio operato. Sono a disposizione dell’autorità inquirente per qualsiasi informazione o chiarimento certo che le verifiche in corso stabiliranno la verità».

Fin qui l’inchiesta che segue quella a carico dell’ex dirigente generale Valter Angelo Specchio al quale, tra le tante accuse, fu contestato un uso sconsiderato della macchina di servizio dell’ente.

Gli indagati sono assistiti d’ufficio dall’avvocato aquilano Gianluca Del Cimmuto.

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