Autonoma sistemazione, stop ai furbi

A settembre il Comune farà un censimento: il contributo verrà dato soltanto a chi ne ha veramente bisogno

L'AQUILA. Un nuovo censimento rivolto alla popolazione assistita in seguito al terremoto del 2009. A settembre i 9300 cittadini che ancora usufruiscono del Cas, il contributo di autonoma sistemazione, dovranno informare il Comune sul tipo di sistemazione che hanno trovato, comunicare il loro reddito e specificare se sono interessati a trasferirsi in un alloggio del progetto Case o un Map nelle frazioni in cui risiedevano ante-sisma. L'iniziativa, annunciata dall'assessore Fabio Pelini, servirà per avere un quadro chiaro e aggiornato della situazione, in vista del 31 dicembre 2012, quando lo Stato ha intenzione di sospendere questo tipo di assistenza. Il monitoraggio permetterà anche di tutelare le categorie svantaggiate e coloro che dimostreranno di utilizzare il Cas per pagare l'affitto di una casa, in attesa che venga riparata l'abitazione danneggiata dal sisma. «Il censimento programmato per settembre» ha spiegato l'assessore Pelini, «è uno strumento necessario per aggiornare i dati in nostro possesso e capire come viene impiegato il contributo di autonoma sistemazione che attualmente viene ancora erogato a 9300 cittadini, esclusi gli studenti. Sappiamo che, a causa della spending review, il Cas dovrebbe cessare a partire dal prossimo 31 dicembre 2012. Si tratta di un costo molto alto, che lo Stato non intende più sostenere. Come amministrazione comunale cercheremo però di tutelare le categorie svantaggiate, in base al reddito dichiarato, e chi sta utilizzando il contributo mensile per pagare un affitto. Sarà quindi fatta una necessaria scrematura. È chiaro che il Cas non deve servire ad alimentare il proprio conto corrente».

L'assessore Pelini ha voluto anche chiarire la vicenda dei 120 assistiti che ancora vengono ospitati negli alloggi della Guardia di Finanza, nonostante si stiano liberando appartamenti del progetto Case: «L'ordinanza 3917 prevede che questi alloggi possano essere assegnati anche ai proprietari di case B e C solo quando saranno soddisfatte le richieste di chi ha case E o F o in zona rossa e non ci saranno più assistiti in autonoma sistemazione». Attualmente il Comune dispone di 42 alloggi liberi tra progetto Case e Map, di cui 13 sono in riparazione. Finora sono arrivate circa 400 domande da parte di persone che, rinunciando al Cas, vogliono trasferirsi in queste abitazioni e si sta procedendo con le assegnazioni: «Purtroppo», ha sottolineato Pelini, «per le consegne degli appartamenti abbiamo solo due addetti e non riusciamo a smaltire le disponibilità rispetto alle richieste. Ho chiesto al sindaco Massimo Cialente e all'assessore Betty Leone di avere altro personale, anche tenendo conto del fatto che Abruzzo Engineering dalla prossima settimana metterà in cassa integrazione i due dipendenti». Alla conferenza stampa nella sede del Comune hanno assistito ieri anche alcuni sfollati ospitati nella caserma della Guardia di Finanza, che nei giorni scorsi hanno lamentato disservizi, come la mancanza di acqua calda, pasti freddi o televisori non funzionanti. Problemi che ora sembrano essere stati risolti. Intanto si sta organizzando una razionalizzazione degli spazi occupati all'interno della caserma di Coppito, soprattutto per evitare promiscuità tra sfollati e allievi. La Finanza ha chiesto al Comune di liberare, entro il 31 agosto, l'hotel Sassari, dove c'è anche la mensa. L'ipotesi è di spostare i cittadini negli hotel Pisa e Firenze. L'assessore Pelini ha ricordato che ogni ospite costa allo Stato 22 euro al giorno, fra vitto e alloggio: dei 120 sfollati, sono 15 quelli a carico del Comune: «Può esserci stato qualche disagio» ha concluso l'assessore «ma le stanze degli hotel della Finanza sono le stesse che hanno ospitato le delegazioni internazionali per il G8. Si tratta quindi di una sistemazione più che dignitosa e credo che sia sempre meglio che dormire all'aperto».

Infine, sono ancora 50 gli aquilani alloggiati in albergo: persone anziane, di cui la metà residenti prima del sisma all'ex Onpi – dove i lavori di ristrutturazione sono in fase di ultimazione – e gli altri nelle Rsa del territorio.

Romana Scopano

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