Avezzano, madre e figlia intossicate dai funghi del giardino 

Ricoverate in ospedale dopo aver cucinato e mangiato falsi prataioli. Il micologo Asl: «Far controllare il raccolto»

AVEZZANO. Madre e figlia residenti in una frazione di Avezzano sono rimaste intossicate dopo aver consumato funghi raccolti nel giardino di casa e scambiati per i comunissimi prataioli (Agaricus campestris). In realtà, la sera di martedì scorso, avevano cucinato e mangiato esemplari di Agaricus xanthoderma (falso prataiolo). Dopo un paio di ore hanno avvertito i primi sintomi rappresentati da vomito e vertigini. Il marito della donna si è subito reso conto dell’accaduto e ha accompagnato la moglie e la figlia al Pronto soccorso dove sono state sottoposte alle cure del caso e ricoverate.

Ieri mattina, il micologo dell’Asl, Stefano Maggi, ha potuto determinare la specie di fungo che, fortunatamente, non crea gravi problemi. Dopo aver chiarito che il fungo deve essere raccolto integro, l'esperto ha specificato che il fungo incriminato «si può distinguere da quello commestibile in quanto la base del gambo vira immediatamente al giallo cromo e ha un odore di inchiostro di china sgradevole. Il prataiolo buono, invece, ha un odore gradevole di anice. Inutile ricordare che la prima e fondamentale precauzione, per evitare conseguenze anche gravi, è quello di far controllare i funghi al servizio ispettivo dell’Asl».
Lo sportello è aperto nella sede di via Monte Velino tutti i lunedì e giovedì dalle 16 alle 18. Lo scorso agosto in quattro furono ricoverati nell’ospedale di Avezzano dopo aver mangiato esemplari di Boletus non commestibili scambiati con il più comune Regius.
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