Avezzano, rivolta contro il prete: i fedeli scrivono al vescovo

Appello alla curia "per ripristinare la serenità nella vita parrocchiale". L’ira contro don Asci: noi costretti a portare i nostri figli altrove per il catechismo
AVEZZANO. Una lunga lettera al vescovo Pietro Santoro per spiegargli le ragioni del dissenso. Il giorno dopo la clamorosa contestazione a don Pietro Asci, resta ferma la protesta dei residenti di Castelnuovo, frazione di Avezzano. Intanto, è rimasta aperta ai visitatori, nella giornata di ieri, la chiesa di Santa Lucia. Sono stati tolti i lucchetti con cui i fedeli l’avevano chiusa, ma all’entrata è rimasto appeso lo striscione simbolo della protesta, con la scritta “Santa Lucia è di Castelnuovo”. In qualche modo si sono placati gli animi del nutrito gruppo di fedeli che ha inveito contro il sacerdote, chiedendogli di lasciare la comunità di Castelnuovo e di lasciarla in cura solo del nuovo prete insediatosi, proprio lo stesso giorno.
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Nonostante l'arrivo di don Augusto Bifaretti, don Asci dovrebbe rimanere ad amministrare la chiesa di Santa Lucia, alle porte della frazione. Per questo sabato i fedeli lo hanno aspettato proprio davanti alla chiesetta e non gli hanno permesso di entrare per celebrare la funzione del pomeriggio, quella delle 16.30. Urla e offese al sacerdote che non ha esitato a respingere da subito tutte le accuse. Una protesta dove sono dovuti intervenire i poliziotti e i carabinieri per ripristinare l’ordine.
Il gruppo di fedeli ha anche scritto una lunga lettera al vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro, in cui motivava tutte le ragioni del dissenso. «Vorremmo che Lei ci ascoltasse, come un padre ascolta i suoi figli, al fine di ripristinare condizioni di serenità per tutti, per ricominciare un fecondo percorso di fede e di vita comunitaria». Gravi le accuse sollevate contro il sacerdote: «Don Pietro Asci non fa mistero di una sua totale disaffezione alla nostra parrocchia», si legge nella lettera inviata al vescovo Santoro, «egli tende a realizzare il totale distacco della chiesa di Santa Lucia, che a suo dire costituisce già un santuario, autonomo rispetto alla chiesa di San Giacomo e San Pancrazio (chiesa parrocchiale al centro del paese)».
Sono gli stessi fedeli i quali lamentano che proprio don Asci avrebbe ottenuto la modifica del codice fiscale relativo alle utenze della parrocchia, scorporando quelle della chiesetta fuori dal paese. «Siamo sistematicamente estromessi da tutte le decisioni pastorali e spirituali della parrocchia», continuano, «non ha mai voluto istituire un consiglio pastorale e mai un consiglio per gli affari economici. È inattivo l’insegnamento del catechismo e i genitori sono costretti ad accompagnare i propri figli in altre parrocchie per la preparazione ai sacramenti».
Tra le altre accuse anche quella di aver impedito la costituzione di un comitato festeggiamenti «in quanto – a suo dire – nella comunità di Castelnuovo nessuna persona è degna della sua stima». Nessuna dichiarazione, per ora, da parte della curia.
Magda Tirabassi
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