Avezzano: sequestrato il Multiplex cinema Astra 

La struttura (chiusa da marzo) riconducibile a un gruppo imprenditoriale coinvolto in una maxi frode sui carburanti  

AVEZZANO. Sequestrato dalla Guardia di finanza il Multiplex cinema Astra di Avezzano, l’unico nella Marsica con le sue 8 sale. Il provvedimento preventivo è stato adottato nell’ambito dell’inchiesta nella procura della Repubblica di Padova su una presunta frode nella vendita di prodotti petroliferi. Inchiesta che aveva portato all’arresto di quattro persone, una delle quali si era costituita ad Avezzano l’11 luglio scorso. La struttura di via Cavour, nel nucleo industriale di Avezzano, è passata nel 2019 nelle mani della Ing&co, società formata da un gruppo di imprenditori del territorio. Il Multiplex Astra era finito all’asta e l’edificio, di 12mila metri quadrati, completo di parcheggio, era stato valutato oltre 2 milioni di euro nel gennaio 2018. Oltre al cinema, chiuso dallo scorso marzo a causa dell’emergenza Covid-19, è stato sequestrato un altro immobile in via XX Settembre, rimessa di una ex concessionaria automobilistica. L’inchiesta ha già portato all'arresto di quattro imprenditori e al coinvolgimento a vario titolo nella frode di altre 12 persone. Attraverso la gestione di 13 imprese “filtro” formalmente intestate a “prestanome”, l’organizzazione in tre anni aveva venduto secondo l’accusa a circa un centinaio di clienti italiani 410 milioni di litri di carburante in frode all’Iva. Il gip del tribunale di Padova ha emesso un provvedimento di sequestro per oltre 95 milioni di euro. E quello degli immobili di Avezzano è dunque un sequestro per equivalente. L’indagine ha portato anche al sequestro preventivo di oltre 30 autobotti cariche di carburante e di un deposito di prodotti petroliferi, oltre a immobili e disponibilità su rapporti bancari.
Secondo le Fiamme gialle era stata creata una filiera distributiva del carburante illecitamente introdotto sul territorio nazionale che stava penalizzando gli operatori onesti i quali venivano estromessi dal mercato perché non in grado di confrontarsi con i prezzi illecitamente competitivi determinati dal vantaggio fiscale della frode all’Iva. Il carburante, secondo quanto accertato, arrivava dalla Slovenia e veniva poi venduto, tramite numerosi passaggi cartolari di fatture inesistenti a centinaia di clienti in diverse regioni, tra cui l’Abruzzo.
Proprio ad Avezzano si era consegnato ai carabinieri qualche giorno dopo l’ordine di restrizione, uno degli indagati, Roberto Coppola, accusato di frode e associazione per delinquere dedita alle truffe fiscali. L’uomo sarebbe coinvolto anche in un’altra maxi inchiesta della Guardia di finanza in Molise, sempre per evasione dell’Iva nella vendita di gasolio in diverse regioni che aveva coinvolto alcuni imprenditori del settore petrolifero e che ha toccato la Marsica.
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