L'AQUILA

Avvocato amministra i beni di un disabile, ma si impossessa di 35mila euro

Scoperto dai finanzieri della Compagnia di Avezzano: scatta il divieto di esercitare la professione per un anno

L'AQUILA. L'avvocato diventa amministratore di sostegno di un disabile, ma gli sottrae il denaro (oltre 35mila euro) e non paga le rette delle strutture di riabilitazione. Scoperto dai finanzieri della Compagnia di Avezzano, scatta il divieto di esercitare la professione per un anno.

Tutto è iniziato dal racconto fatto alle forze dell'ordine dai parenti della vittima, diventata disabile dopo un grave incidente stradale. La famiglia, preoccupata che l'avvocato nominato amministratore di sostegno stesse in realtà sfruttando a suo vantaggio lo stato di bisogno del suo cliente, si rivolge alle Fiamme gialle. E, effettivamente, le attività investigative scattate subito dopo portano a formulare accuse ben precise al legale. Il professionista avrebbe gestito in maniera anomala il denaro del suo assistito. In particolare, fanno sapere i finanzieri, avrebbe contratto a nome e a conto del disabile "un prestito ipotecario per 30mila euro, finalizzato a ripianare debiti pregressi maturati nella precedente gestione della tutela, ma di cui faceva uso personale, addirittura evitando di onorare le rette dovute alle strutture di riabilitazione". L’avvocato è stato quindi deferito all’autorità giudizaria di Avezzano per il reato di peculato.

Il sostituto procuratore del tribunale di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, ha quindi condiviso la richiesta formulata dal giudice per le indagini preliminari Daria Lombardi e ha emesso il decreto di sequestro preventivo dei beni dell'indagato per ripianare i debiti dovuti, quantificati in circa 35mila euro. Disposta anche l’applicazione della misura interdittiva del divieto di esercitare la professione di avvocato per 12 mesi. 

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