Banca Etruria, nuove azioni dei risparmiatori

PIZZOLI. Il comitato “Difesa risparmiatori della banca Etruria” di Pizzoli si costituirà parte civile nel processo per il reato di bancarotta fraudolenta che verrà aperto dalla procura di Arezzo.

Il collegio fallimentare del tribunale della città toscana ha dichiarato, infatti, lo stato di insolvenza della vecchia Banca il cui salvataggio (con Carichieti, Carife e Banca Marche), ha bruciato centinaia di milioni di euro di risparmi anche di tanti abruzzesi: almeno 5mila secondo una stima non ancora ufficiale. Ad annunciarlo è l’avvocato Vanna Pizzi che difende i risparmiatori di Pizzoli. L’apertura di questo procedimento è, secondo l’avvocato, «l’ipotesi più valida per vedere una possibilità di risarcimento del danno, in quanto si tratta di quella più facilmente inseribile nel processo come parte civile».

Una trentina di risparmiatori del comitato si costituirà, inoltre, parte civile anche nel primo filone d’indagine, quello sull’ostacolo alla vigilanza dell’inchiesta su Banca Etruria, dove sono imputati gli ex dirigenti dell’istituto di credito. «Stiamo tentando tutte le strade», spiega uno dei referenti del comitato, Domenico Ioannucci, visto che l’arbitrato voluto dal governo dà la possibilità di rimborsare soltanto poche persone, coloro che a causa del decreto salva-banche del 22 novembre scorso si trovano nelle condizioni economiche più difficili». Altra strada da percorrere, ricorda Ioannucci è l’istituzione – da parte del sistema bancario intero – di un fondo volontario dove far confluire i ricavi della vendita dei crediti ormai inesigibili delle quattro banche fallite, anziché farli confluire nel fondo di risoluzione aperto per il salvataggio, e poi destinare tali risorse al rimborso dei risparmiatori beffati. Martedì 16, intanto, una delegazione del comitato sarà ricevuta dal presidente della Commissione finanza della Camera, Maurizio Bernardo. (m.g.)

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