Barattelli e il doppio ruolo Marotta: conflitto d’interessi

10 Aprile 2010

Il caso del consorzio Federico II all’esame della Fondazione Carispaq

L’AQUILA. «Se è, allo stesso tempo, componente del consiglio d’amministrazione della banca e capo del consorzio Federico II, l’imprenditore Ettore Barattelli, forse, si trova in una situazione di conflitto d’interessi». Lo afferma Roberto Marotta, presidente di quella Fondazione Carispaq che indicò il nome di Barattelli nel Cda della banca. L’ufficio di presidenza esamina le carte relative al consorzio Federico II, che annovera imprese aquilane e pezzi della «cricca» degli appalti.

«NIENTE LAVORI». Il caso-Barattelli tiene ancora banco nelle stanze del potere. Intanto Marotta, il quale ritiene che «sul caso, si sia fatto un clamore enorme mentre la cosa riguarda solo marginalmente L’Aquila», precisa che «le imprese di Barattelli non hanno lavorato per conto della Fondazione». Mentre hanno lavorato per la Carispaq, che gli ha affidato lavori per 1,3 milioni di euro. Ottenuti da quella stessa banca di cui Barattelli è componente del cda, oltre a essere vicepresidente dell’Ance (costruttori), membro dell’assemblea dei soci della Fondazione e presidente del consorzio «Federico II». Si tratta del consorzio nato per aggiudicarsi i lavori del post-terremoto formato dalla toscana Btp degli indagati Riccardo Fusi e Vincenzo Di Nardo e dalle tre imprese «Fratelli Ettore&Carlo Barattelli srl», «Vittorini Emidio costruzioni srl» e «Marinelli ed Equizi srl». La Btp, sbarcata in città grazie al cavallo di Troia del consorzio «Federico II» nato sotto gli auspici del coordinatore nazionale Pdl Denis Verdini, è finita nella bufera nell’ambito dell’inchiesta su appalti e corruzione partita da Firenze e approdata anche alla Procura dell’Aquila.

L’AUDIZIONE. Il collegio di presidenza della Fondazione Carispaq, presieduto dall’avvocato Francesco Carli, ha convocato Barattelli, al quale ha chiesto informazioni dirette su quegli aspetti della vicenda che sono di interesse dell’assemblea dei soci. L’imprenditore ha dovuto esibire atti, contratti e delibere sulla formazione e l’attività successiva del consorzio nel mirino. È in corso l’istruttoria, a giorni la decisione. Barattelli, comunque non indagato, ha giocato su più tavoli mettendosi alla testa del consorzio nato il 15 maggio 2009 dopo una serie di viaggi della speranza a palazzo Chigi, dove anche gli imprenditori aquilani facevano la fila, così come emerge dalle carte del procedimento, allo scopo di accreditarsi e di cercare appoggi per gli appalti della ricostruzione. Barattelli ha preso appalti dalla Carispaq, banca di cui è consigliere d’amministrazione, eseguiti da ditte sue o, comunque, collegate. Ma il consorzio ha anche preso appalti pubblici come quello per la costruzione della media Carducci, una scuola provvisoria da 7,3 milioni di euro. A questo si aggiungono il restauro di alloggi alla caserma Pasquali e il capitolo-puntellamenti in centro storico, lavori ottenuti dal Comune. Tutti appalti vinti col socio del consorzio Riccardo Fusi che, nell’ambito dell’inchiesta fiorentina su appalti e corruzione, ha evitato l’arresto, chiesto dal pm e non concesso dal gip. Verdini (Pdl), sponsor di Fusi, ha ammesso davanti ai pm fiorentini «di aver raccomandato» il presidente dell’impresa Btp, Fusi, «perché avesse qualche appalto in Abruzzo».

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