processo in corte d’appello 

Bimba molestata, il perito: «Dichiarazioni valide»

L’AQUILA. Le dichiarazioni rese dalla bambina che ha raccontato di aver ricevuto attenzioni morbose da un adulto nel 2010, in un negozio di Bazzano, sono state in qualche modo «validate», dal punto...

L’AQUILA. Le dichiarazioni rese dalla bambina che ha raccontato di aver ricevuto attenzioni morbose da un adulto nel 2010, in un negozio di Bazzano, sono state in qualche modo «validate», dal punto di vista tecnico, dal perito nominato dal collegio di Corte d’Appello dinanzi al quale pende il giudizio di secondo grado nei confronti di un uomo di 69 anni condannato in primo grado a tre anni e mezzo di carcere.
Ieri, a palazzo di giustizia, l’esame del perito che ha risposto ai quesiti della Corte. In sostanza, il professore Giovanni Battista Camerini di Bologna ha affermato che era presente, al momento in cui la minore era stata sentita nel giudizio di primo grado, la capacità generica a rendere testimonianza. Inoltre, secondo l’esperto, la bimba era idonea a livello cognitivo a rendere la testimonianza, escludendo, dunque, circa le dichiarazioni rese dalla minore in quella circostanza, che potessero esserci fattori «suggestivi» sia di origine interna sia esterna. Un punto a favore della parte civile, rappresentate dall’avvocato Maria Teresa Di Rocco. Ora si attende la valutazione del collegio di Corte d’Appello, che ha rinviato il processo all’11 ottobre per la discussione.
La vicenda giudiziaria risale al 2010 quando un uomo avrebbe toccato nelle parti intime una bambina nel suo negozio a Bazzano, dove la piccola era stata lasciata qualche volta dai genitori a causa di impegni, visti i rapporti di conoscenza con il commerciante. Poi l’imputato, secondo l’accusa, con qualche minaccia l’avrebbe indotta a tacere su quanto avvenuto altrimenti l’avrebbe picchiata. A due anni dai fatti, sempre secondo la tesi della Procura, la minorenne trovò la forza di raccontare la sua esperienza inducendo i genitori a presentare una denuncia. Il procuratore generale Pietro Mennini ha già chiesto la conferma della condanna di primo grado, mentre le difese dell’imputato hanno invocato l’assoluzione. Il conto alla rovescia per il verdetto è cominciato.
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