«Bimba straniera discriminata a scuola»

Bouchaib (consigliere straniero): «Ritorno in classe negato perché non possiede la tessera sanitaria»

L’AQUILA. «Una bambina straniera di dieci anni rischia di non poter tornare a scuola dopo una malattia di stagione in quanto non ha la tessera sanitaria».

La denuncia arriva dal consigliere straniero Gamal Bouchaib, il quale, a sua volta, è stato contattato da un’associazione di romeni residenti in città al fine di porre il problema all’attenzione dell’opinione pubblica. «In una scuola di una frazione aquilana», spiega Bouchaib, «è stato sospeso il diritto all’istruzione alla bambina, la quale non ha la tessera sanitaria visto che i genitori non hanno ancora la residenza nonostante abbiano acquistato una casa e lo possano dimostrare».

Gamal riferisce che la piccola ha avuto una malattia prima delle vacanze di Natale e che è stato riferito ai genitori che, almeno per ora, anche se guarita, comunque non sarebbe potuta tornare a scuola se non in regola con la tessera.

«Se davvero la bambina non può andare a scuola per motivi sanitari», dice il consigliere straniero, «si può portarla in ospedale e fare tutti i controlli o somministrare i vaccini che servono in modo da superare il problema. Ma mi viene da chiedere come sia possibile che, in assenza di tessera sanitaria, la bimba abbia già regolarmente frequentato la scuola dall’inizio dell’anno e dell’intoppo burocratico si abbia notizia solo ora».

«Non credo», dice il consigliere straniero, «che se si fosse trattato di un bambino italiano ci sarebbe stato lo stesso trattamento. Comunque, sogno un’Italia diversa».

«Si deve aggiungere», prosegue, «che se non si risolve il problema in tempo utile ci sarà automaticamente la violazione della Convenzione internazionale di New York e della Costituzione italiana che garantiscono il libero accesso all’istruzione in quanto è un bene comune oltre a violare una voluminosa legislazione che mai considera il minorenne un irregolare».

«Comunque», conclude il consigliere straniero, «intendo invitare quella bambina e i genitori domani, 6 gennaio, in municipio, alla cerimonia per la cittadinanza onoraria concessa ai figli di immigrati che sono nati in questa città. Lo faccio proprio per sollevare il problema».

(g.g.)

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