Bollette basse, a processo per un disguido 

Assolto dall’accusa di non abitare nella casa in cui percepiva contributi post-sisma: era solo un gran risparmiatore

CAPITIGNANO. Le sue bollette di luce e gas erano troppo basse per sembrare vere. Così un 62enne è finito a processo con l’accusa di ricevere il contributo di autonoma sistemazione Cas post-sisma per una casa in cui realtà non viveva: la cifra ottenuta indebitamente secondo l’accusa era di 15mila euro, cioè quanto ottenuto dal Comune di Capitignano per le conseguenze del sisma del Centro Italia del 2016. Ma nei giorni scorsi è stato assolto dai giudici, grazie anche alla testimonianza di alcuni concittadini del paese dell’Aquilano che si sono schierati dalla sua parte.
A raccontare la vicenda giudiziaria è stato l’avvocato che lo ha difeso nel processo nel tribunale dell’Aquila, Guglielmo Santella. «Sia nella fase delle indagini sia nel corso dell’istruttoria, l’accusa era sorretta dai consumi delle utenze della casa di Capitignano molto bassi, tali da far credere agli inquirenti che la casa non fosse abitata affatto dall’imputato o comunque lo fosse solo occasionalmente», spiega il legale, continuando poi nel dettaglio della vicenda: «Il 62enne ha lasciato l’abitazione di Capitignano nel 2017 a seguito di ordinanza di sgombero del Comune motivata da ragioni di sicurezza conseguenti al sisma del 2016. Quindi a quel punto l’uomo ha ottenuto il contributo di autonoma sistemazione. Ma l’accusa sosteneva che il 62enne non abitasse lì nel 2016, bensì si fosse trasferito all’Aquila nel 2007. Con tre testimoni di Capitignano abbiamo invece provato che l’uomo ha sempre abitato in quella casa dove viveva da solo, perché la sua famiglia si era trasferita nell’abitazione della moglie. Era rimasto a vivere a Capitignano perché qui lavorava e sopratutto qui aveva genitori molto anziani da accudire. Nella loro vicina abitazione mangiava e si lavava, tornando a casa sua solo per dormire in una stanza con divano letto e con camino che usava per scaldarsi (così abbiamo dimostrato i consumi ridotti). Abbiamo anche prodotto bollette che registravano consumi ridotti ma comunque congrui per una casa abitata da una sola persona che lavorava tutto il giorno». L’uomo è stato quindi assolto: le motivazioni della decisione dei giudici sarà resa nota entro 90 giorni. (l.t.)