Brigata Maiella, 68 anni fa l’addio

I ricordi di Malvestuto: «Quel giorno in cui contribuimmo a liberare l’Italia»

SULMONA. Sessantotto anni fa si scioglieva la Brigata Maiella. Era il 15 luglio 1945 quando a Brisighella, in Emilia Romagna, la formazione partigiana, che fu protagonista della liberazione dell'Italia dal nazifascismo, fu sciolta. Gilberto Malvestuto, già ufficiale della Brigata Maiella, conserva un ricordo nitido e gioioso di quel giorno. Il sole nella piazza di Brisighella, la parata, la bandiera di guerra, le parole del comandante Ettore Troilo, del colonnello Lewisky del II Corpo Polacco e del generale Timmins dell'Ottava Armata Britannica. Circa 400 patrioti della Brigata Majella provenivano da Sulmona, dalla Valle Peligna e dalle zone limitrofe. «Eravamo felici», ricorda Malvestuto con l'entusiasmo immutato dei suoi vent'anni, «la guerra era finita e noi avevamo raggiunto l'obiettivo di liberare l'Italia dal nazi- fascismo. Fu una giornata di festa e di celebrazioni. Dopo la gloriosa avventura con la Brigata Majella le nostre esistenze erano profondamente mutate». Ma anche ricordando un momento di festa dopo mesi durissimi, Malvestuto non perde occasione per commemorare Oscar Fuà, giovanissimo patriota caduto proprio a Brisighella a 16 anni, mentre combatteva per la libertà. «Un ragazzo d'oro», sottolinea Malvestuto, «che credeva negli ideali di libertà e uguaglianza. Aveva sofferto molto ma non si perdeva mai d'animo, neanche quando, a causa delle odiose leggi razziali del 1938, a causa delle sue origini ebraiche fu cacciato da tutte le scuole del Regno». Ma questa è un'altra storia.(c.b.)

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