Buche, rifiuti e cantieri in sospeso Il caso di viale Duca degli Abruzzi

23 Settembre 2024

In attesa della realizzazione del nuovo ponte di Belvedere sono numerose le criticità della zona Gli edifici ex Carducci e Itas in abbandono come il vecchio ospedale. Transenne a Porta Branconia

L’AQUILA. Mentre aspettano il nuovissimo ponte Belvedere strallato e la successiva riqualificazione dell’area, con annessa palazzina di lusso, viale Duca degli Abruzzi e il contiguo viale Giovanni XXIII (semplicemente, “il viale” per gli aquilani) a più di 15 anni dal terremoto sembrano ancora costretti a leccarsi ferite profondissime e a fare i conti con degrado e mancata ricostruzione. Una passeggiata sul viale porta a sovrapporre, senza soluzione di continuità, i ricordi di un passato che non c’è più, gli spettri del presente, la tecnologia degli edifici più nuovi e il sogno di un futuro che promette di essere mirabolante.
CARDUCCI
A poca distanza dalla nuovissima sede del polo Umanistico dell’Università, con un luccicante ingresso sul viale, sull’altro lato della strada versa nel totale abbandono l’edificio che fino al 2009 ospitava la media Carducci. Nel 2020 si è stabilita la delocalizzazione della scuola nell’area dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio e l’assegnazione all'Adsu del sito di viale Duca degli Abruzzi per la Casa dello studente. Per il progetto l’Adsu ha stanziato un milione, ma i lavori non sono ancora cominciati.
ITAS
Sullo stesso lato della strada, subito dopo la ex Carducci, ancora appeso a una delle poche finestre con i vetri integri dell’ex scuola superiore Itas, campeggia un manifesto datato 2006. La scuola, abbandonata 3 anni dopo, è ormai preda di animali e vegetazione. Destinata a diventare la sede dell’Istituto tecnico per Geometri, l’edificio si trova al centro di un pasticcio burocratico: è stata annullata la gara d’appalto poiché la Provincia non ha fondi. Le risorse erano state stanziate già dal 2016, ma non sono più arrivate.
vecchio OSPEDALE
Sul viale si affaccia poi l’ala dell’ex ospedale ancora non ricostruita. La storica struttura, da quasi 4mila metri quadrati, sarà un centro polifunzionale a disposizione dell’Università. Un progetto da 55 milioni diviso in tre lotti che dovrebbe durare tre anni, ma che ancora non sembra vedere la luce. L’ex ospedale è infatti in abbandono da quasi 25 anni, da quando, cioè, i reparti furono trasferiti nella nuova struttura in zona Ovest.
PORTA BRANCONIA
Ristrutturata da pochi anni, Porta Branconia doveva essere la prima della serie di porte di ingresso alla città che avrebbe permesso l’accesso a un lungo camminamento sulle mura storiche, illuminato e valorizzato. Di fatto le transenne oggi ne impediscono la fruizione e la visuale. Il belvedere realizzato appena sopra spesso è ricettacolo di rifiuti.
SCUOLA SALESIANI
Nuovissimo, con vetrate a specchio, infissi in legno e persino un terrazzo panoramico, resta transennato e mai utilizzato dopo la ristrutturazione, il Centro per la formazione professionale dei Salesiani (ex scuola per Elettricisti, meccanico auto, termoidraulici, operatori socio-sanitari, nuovi percorsi “sistema duale”, corsi a catalogo).
BUCHE E RIFIUTI
Passeggiando sui marciapiedi del viale bisogna fare attenzione: è facile inciampare in una buca o in un dosso creato dalle radici degli alberi. Impossibile pensare di attraversare il viale con un passeggino o una sedia a rotelle. Sul ciglio non mancano rifiuti di vario genere: scatoloni, bottiglie e persino una borchia di un’automobile.
ELEMENTARE
La scuola primaria Giovanni XXIII su viale Duca degli Abruzzi, è l’unica scuola in centro che l’amministrazione ha dichiarato di voler restituire alla collettività. Per l’edificio esiste un contributo di ricostruzione di 6 milioni dal 2017. Il bando di affidamento per la progettazione definitiva è stato redatto dal soggetto attuatore, il Provveditorato Opere Pubbliche, nel 2020, mentre il verbale di aggiudicazione di gara è di giugno 2021: da allora però il cantiere ancora non è partito. Intanto, la struttura versa nel più totale abbandono.
HOTEL E RISTORANTE
Quando viale Duca degli Abruzzi si è ormai trasformato in viale Giovanni XXIII, impossibile non notare la carcassa dell’ex hotel Duca degli Abruzzi e dell’annesso ristorante, che prima del 2009 veniva utilizzato per le più belle cerimonie della città, Il Tetto. Una realtà di cui sembra ormai rimasto solo lo spettrale ricordo: un edificio in parte abbattuto che muore giorno dopo giorno nell’abbandono, nel degrado e nella sciatteria della mancata ricostruzione, nonostante un contributo definitivo di 8,5 milioni dal 2020. La passeggiata deve terminare necessariamente pochi metri più avanti, sulle transenne di ponte Belvedere, dietro le quali squadre di operai lavorano tutto il giorno per portare a compimento una delle opere più attese, il ponte strallato, e disegnare così il nuovo skyline di un viale dai due volti.
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