Call center, unica via di uscita la modifica del bando Inps

Serve a individuare il nuovo gestore della commessa finora gestita da Lavorabile Il sindacati: pronti a mobilitarci per evitare alla città un nuovo dramma occupazionale

L’AQUILA. L’Inps deve modificare i criteri di gara. Anche se la politica locale si è mossa velocemente, per scongiurare la perdita dei 560 posti di lavoro del call center Lavorabile serve una modifica al bando per individuare il nuovo gestore della commessa Inps-Inail-Equitalia. Le linee guida prevedono un’asta al massimo ribasso che riguarda soprattutto i costi del lavoro. Questo potrebbe comportare la delocalizzazione del sito, che attualmente rappresenta l’azienda con il più alto numero di lavoratori attiva in città. I tempi sono stretti, manca poco più di un mese alla scadenza dell’appalto. La mobilitazione è quindi dietro l’angolo: si sta pensando a una manifestazione nella capitale, davanti alla sede dell’Istituto di previdenza. Intanto, le istituzioni stanno facendo quadrato intorno alla vertenza degli operatori del call center di Pettino, che ieri hanno partecipato in massa all’assemblea aperta convocata dal presidente dell’associazione Lavori@mo per L’Aquila Venanzio Cretarola. Nel suo intervento, nella stracolma sede della Casa del Volontariato, Cretarola ha chiesto che parte delle risorse del 4% della ricostruzione, destinate alle attività produttive, possano essere indirizzate anche al settore dei contact center, che all’Aquila dà lavoro a 1800 persone. Una richiesta già avanzata alla Regione nei mesi scorsi, difficilmente attuabile. C’è una risoluzione urgente, firmata dal consigliere Pierpaolo Pietrucci, che verrà discussa nella prossima seduta del consiglio regionale, che impegna la Regione ad attivarsi con il governo e l’Inps affinché venga garantito il passaggio, all’eventuale nuova impresa aggiudicataria, di tutti i lavoratori impegnati attualmente, a non trasferirli in altra sede, a mantenere gli accordi economici e contrattuali identici nel rispetto della clausola sociale, nonché a valorizzare l’impiego di quote di lavoratori disabili oltre l’obbligo di legge. Pieno appoggio alla causa degli operatori aquilani è arrivato anche dal vicepresidente Giovanni Lolli. E la senatrice Stefania Pezzopane ha presentato un emendamento alla legge di Bilancio, già passato in commissione, che approderà lunedì in aula e mira a limitare la possibilità di delocalizzazioni dei servizi di call center ed esclude il costo del lavoro dai ribassi proposti da chi partecipa a una gara. Ma c’è un problema: il consorzio Lavorabile è costituito da due tronconi, quello impegnato nella commessa di Equitalia, i cui addetti sono inquadrati nel contratto delle telecomunicazioni, e quello che lavora alla commessa Inps-Inail, rappresentato dalle cooperative sociali. È qui che si concentra il maggior numero di dipendenti, ovvero 460: se si dovesse perdere la commessa, gestita in subappalto per conto di Transcom, non potrebbe essere applicata la cosiddetta clausola sociale, che non è obbligatoria in caso, appunto, di subappalti. L’unica strada è far riscrivere il bando all’Inps, prima che venga pubblicato, come ha ribadito il segretario della Slc-Cgil Marilena Scimia. E mettere in campo azioni eclatanti, con il supporto della politica e del movimento bipartisan che è nato per una impedire un nuovo pesantissimo dramma occupazionale.

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