Capodanno, prenotato solo il 20% delle stanze

Lo scorso anno gli stessi giorni riempita oltre la metà delle camere negli alberghi Santacroce costretto a chiudere il Meeting a Natale: «Manca un buon cartellone»

SULMONA. Per la prima volta, dopo 18 anni di attività, ha dovuto chiudere uno dei suoi alberghi addirittura per Natale. È questo l’effetto più evidente della crisi per gli albergatori cittadini, come Domenico Santacroce, presidente dell’associazione albergatori e proprietario di due hotel in città. Dal 1994, anno della fondazione del suo primo albergo, il Meeting nella zona industriale sulmonese, l’imprenditore si è dovuto arrendere all’assenza di prenotazioni e alle spese crescenti di una struttura del genere. «Quest’anno per la prima volta in tanti anni ho dovuto chiudere il mio albergo per Natale», racconta ancora meravigliato l’albergatore, «è una cosa che non mi era capitata, ma che testimonia il livello della crisi che stiamo subendo. Purtroppo, quest’anno le cose vanno peggio dell’anno scorso. Le camere prenotate non superano il 20 per cento e le prenotazioni arrivano a rilento, nonostante i nostri sforzi».

Sono, infatti, più che dimezzate le prenotazioni negli alberghi cittadini per la notte dell’ultimo dell’anno, ferme al 20%, rispetto al già mancato pienone dell’anno scorso (50-60%). Si apprestano a passare un veglione “sottotono” gli albergatori, con le speranze di ricevere telefonate dell'ultimo minuto che scemano e la consapevolezza di non riuscire a recuperare gli incassi nemmeno con l’ultimo dell’anno. Per cercare di combattere il calo di presenze, i ristoratori stanno applicando una serie di sconti, anche per il veglione, che ha sempre sfiorato il costo di circa cento euro. «Per il cenone di fine anno, ad esempio, non si superano gli ottanta euro», ammette Santacroce, «nonostante menu ricchi di portate, con prodotti locali d’eccellenza, bagnati da vini nostrani ». Piatti della tradizione e vini locali, quindi, saranno gli ingredienti principali dei cenoni di lunedì, il cui costo oscillerà dai 60 ai 90 euro. Il prezzo medio per una camera in questo periodo, invece, è di circa 70 euro, cenone escluso. Alla base del calo di presenze, secondo gli addetti ai lavori, ci sarebbero da un lato la crisi, con la stangata del saldo Imu e, dall’altro, la mancanza di un cartellone di eventi di qualità in grado di attirare turisti.

«Noi possiamo fare quello che ci compete nelle nostre strutture», incalza Santacroce, «ma non certo sta a noi organizzare un cartellone natalizio degno di chiamarsi così».

Federica Pantano

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