Casa dello studente, decidono i giovani

Concorso di idee per la destinazione futura del luogo simbolo del terremoto, iniziativa di Comune e Università

L’AQUILA. Cosa diventerà la casa dello studente? Una piazza, una strada, un parco urbano? A deciderlo saranno gli studenti dell’Università dell’Aquila, che in gruppi interdisciplinari (quindi non solo ingegneri, ma anche studenti di altre tipologie di lauree, da quelle umanistiche a quelle scientifiche) potranno proporre le loro idee sottoforma di progetti.

A loro, infatti, sarà rivolto un bando di concorso pubblico che presto dovrebbe essere bandito dal Comune dell’Aquila, in accordo con l’Università, per dare finalmente un volto nuovo a una parte di città in cui simbolicamente è riposto il dolore di un’intera città per la perdita di tante giovani vite la notte del sisma del 6 aprile 2009. Ed è significativo che a decidere come un nuovo luogo della memoria nascerà nel luogo del dolore saranno i giovani che in questa città studiano per costruirsi un futuro. Lo sblocco dell’iter è possibile grazie al dissequestro delll’area da parte della procura della Repubblica dell’Aquila, di proprietà dell’Adsu, l’Azienda per il diritto allo studio, dopo la sentenza definitiva che nel maggio scorso ha visto confermare in Cassazione ai tecnici Pietro Centofanti, Tancredi Rossicone e Bernardino Pace 4 anni di reclusione e al tecnico dell’Adsu, Pietro Sebastiani, due anni e mezzo. Il provvedimento del dissequestro dello stabile in cui persero la vita 8 ragazzi è stato trasferito al Comune pochi giorni fa, a tre mesi di distanza dalla conclusione del processo, e ora «pone subito un problema evidente», spiega l’assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano, «ossia la sua rimozione, in quanto incombe sulla strada posteriore di accesso a diversi edifici già recuperati, mentre altri torneranno abitabili tra settembre e ottobre».

Alla demolizione seguirà l’attuazione del protocollo con l’università per il concorso di idee per un luogo della memoria dedicato a tutti i 55 studenti uccisi dal sisma. «Per fare questo il Comune dovrà acquisire l’immobile», aggiunge Di Stefano, «c’è un accordo già con l’Adsu e le due delibere le ho già firmate da tempo, per fare in sostanza una permuta: il Comune cederà all’università due strutture polifunzionali donate nel post-sisma a Coppito, l’area in cui si trova la facoltà di Medicina, che sono Casale Marinangeli e il centro polifunzionale donato dal Canada, che saranno residenze universitaria; in cambio avrà la Casa dello studente con l’intento non di ricostruire, ma di farne un luogo del ricordo». Il Comune avvierà anche un percorso di confronto e di progettazione con il Cpt, con l’Urban center, con le famiglie delle vittime, «ma i percorsi di progettazione dovranno essere conclusi entro 30 giorni dal momento dell’avvio dell’iter», conclude l’assessore. La nuova Casa dello studente, invece, sorgerà nella parte posteriore dell’ex ospedale San Salvatore.in una struttura che ospiterà anche il Rettorato.

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