prima lo sfratto e poi i nas

Casa di riposo nel mirino Ecco lo sfogo di Altobelli

MAGLIANO DE’ MARSI. «L’onestà che ci contraddistingue è dimostrata dal fatto che il personale, pur di continuare a lavorare nella nostra cooperativa, si è ridotto lo stipendio del 25%. I Nas hanno...

MAGLIANO DE’ MARSI. «L’onestà che ci contraddistingue è dimostrata dal fatto che il personale, pur di continuare a lavorare nella nostra cooperativa, si è ridotto lo stipendio del 25%. I Nas hanno fatto il loro lavoro, ma qui ce li hanno mandati e il minuscolo scheletro di un topo trovato sotto un frigo, non può compromettere un lavoro che facciamo con devozione da decine di anni». A parlare è Bruno Altobelli, legale rappresentante della cooperativa sociale Lavoro e progresso, che gestisce la casa di riposo che oggi si trova nella struttura che fino a circa sei anni fa ospitava l’hotel-ristorante Parco della Rovere, alle porte di Magliano. «La casa di riposo San Giuseppe stava ad Avezzano», spiega Altobelli, «ma ci hanno sfrattati, con lettere che arrivavano dal Comune ogni due giorni e con richieste che ci arrivavano di continuo da altre strutture per anziani della Marsica, in cui ci proponevano di cedere i nostri ospiti, quando ancora nemmeno noi eravamo a conoscenza di quello che stava accadendo. Poi dal Comune ci hanno detto che la struttura non era agibile e che quindi dovevamo trovare un’altra sistemazione. Ci siamo dovuti precipitare per trovare un’altra soluzione: hanno messo un cartello con il pericolo immediato di crollo», va avanti l’imprenditore che da oltre 30 anni si occupa di strutture protette, «i parenti volevano che i nostri ospiti, che hanno un’età che supera gli 80 anni, non si separassero, anche per non dissociarsi. Per riaprire una struttura chiusa da anni abbiamo dovuto sostenere spese ingenti e il personale si è ridotto lo stipendio. In 30 anni ho avuto visite dei carabinieri e dell’Ispettorato del lavoro decine di volte. Non abbiamo mai avuto sanzioni. Qui i Nas ce li ha mandati qualcuno che forse sperava di danneggiarci. La carcassa di un topolino di campagna, trovata in una struttura circondata dal verde, non cancellerà il lavoro onesto di tante persone che ci apprezzano e che continuano ancora a sceglierci». (m.t.)

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