Casa di riposo, tolta la gestione ai due indagati

Anziani truffati, il gip ha nominato un amministratore giudiziario Intanto la Guardia di finanza sta vagliando le posizioni di altri sospettati

L’AQUILA. L’inchiesta sul presunto maxiraggiro ai danni di alcuni ospiti della casa di riposo Casa Serena Santa Maria della Pace si arricchisce di un nuovo aspetto.

Il gip Guendalina Buccella ha affidato a un amministratore giudiziario la gestione della struttura di Fontecchio in conseguenza degli arresti domiciliari imposti ai titolari della struttura: Pietro Melonio e Gilda Bernabei. L’accusa è di quelle che fanno rabbrividire: avrebbero spillato in tutto due milioni ad alcuni anziani ospitati nella casa di riposo.

Il gip, dunque, per un periodo che non è stato ancora definito, ha affidato la gestione al dottore commercialista Paolo De Paoli. In teoria avrebbe anche potuto lasciare la gestione in mano ai sospettati, ma per ora si è deciso che sarà una persona esterna a portare avanti l’amministrazione.

Sui due indagati poggiano accuse diverse. Melonio è accusato di circonvenzione di persone incapaci mentre la donna di impiego di somme di provenienza illecita, visto che i soldi venivano reinvestiti.

La difesa, ovvero gli avvocati Francesco e Antonio Valentini, propone una lettura degli atti molto diversa. Quella per la quale i soldi sono stati donati da anziani (ora deceduti) quasi per riconoscenza alla struttura che li ha accolti e li ha rimessi in forze dopo che erano entrati in condizioni precarie. Si trattava, secondo la difesa, di persone che non avevano parenti ed erano consapevoli delle donazioni.

Comunque le indagini della Finanza non si sono concluse e sono in corso interrogatori di medici, notai, funzionari di banca e altre persone che possono dire la loro su questo ipotetico scandalo. Secondo il pm le condotte degli accusati sono poste in essere «ragionevolmente con la complicità di altri soggetti anche esterni alla struttura».

Tornando alla nomina di un amministratore, che ha tolto di fatto la gestione agli indagati, si tratta di un provvedimento importante alla luce dei problemi economici della struttura che dovrà affrontare visto che il suo mandato sarà lungo. Del resto c’è preoccupazione, visto che il 31 dicembre 2016 scadranno i contratti di solidarietà.

Sempre in tema arriva la precisazione di un’operatrice sanitaria che svolge la sua attività lavorativa nell’associazione dell’Opera Santa Maria della pace (Rsa)a Fontecchio, fabbricato adiacente a Casa Serena, la quale segnala che Casa Serena e la Rsa «sono strutture distinte e separate e che gli ultimi eventi hanno a che fare solo con Casa Serena».

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