L'AQUILA

Centrale di spaccio in una casa del centro: cocaina venduta da pusher minorenni

Operazione antidroga della squadra mobile: arrestati tre giovani albanesi tra i 17 e i 19 anni, sequestrati 5.000 euro in contanti

L'AQUILA. Avrebbero messo in piedi una “centrale di spaccio” in pieno centro, reclutando minorenni e utilizzandoli come spacciatori per la cessione di droga ai clienti. Nella serata di ieri (mercoledì 29 settembre) il personale della squadra mobile della Questura dell'Aquila ha arrestato tre giovani albanesi, T.Z. e B.R. entrambi di 19 anni e K.A. di 17 anni ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di cocaina.

L'attività investigativa ha permesso di ricostruire le modalità di distribuzione della droga. In particolare è emerso che la base dello spaccio sarebbe un appartamento situato in una via del centro dell'Aquila. I poliziotti, osservando i movimenti del gruppo, hanno notato che i piccoli pusher più volte al giorno, dopo avere reperito nell’appartamento le dosi di droga confezionate, raggiungevano un parcheggio vicino in cui incontravano i clienti. Gli investigatori, dopo aver identificato alcuni acquirenti e avuto riscontro delle cessioni di droga, hanno fermato il giovane spacciatore albanese che, dopo un iniziale tentativo di fuga, è stato trovato in possesso di 22 dosi di cocaina.

Contemporaneamente altri poliziotti hanno fatto irruzione nell’appartamento dove si trovavano gli altri due giovani albanesi. I due, al termine di una breve colluttazione con gli agenti, sono stati bloccati e arrestati. Nel corso della perquisizione nell’abitazione sono state rinvenute bustine per il confezionamento della sostanza stupefacente, simili a quelle sequestrate al connazionale minorenne, bilancini di precisione e circa 5.000 euro in contanti in banconote di piccolo taglio, ritenute dalle forze dell'ordine provento dell’attività illegale.

Il 17enne è stato arrestato e, su disposizione del pubblico ministero della Procura dei minorenni, Lorenzo Maria Destro, è stato accompagnato al centro di prima accoglienza dell’Aquila, mentre i due connazionali maggiorenni, in accordo con il pubblico ministero Roberta D’Avolio, sono stati portati alla casa circondariale di Lanciano.