Centrale Powercrop sempre più lontana

La società rinuncia alla sospensiva contro il no della Regione all’impianto di Borgo Incile

AVEZZANO. Nuova puntata nella vicenda riguardante la costruzione dell’impianto a biomasse della Powercrop, che sembra avviarsi all’epilogo. La società (costituita da Maccaferri ed Enel Green Power) ha deciso di rinunciare alla sospensiva del provvedimento con il quale la Regione Abruzzo aveva negato il permesso per la costruzione dell’impianto in località Borgo Incile. Il provvedimento di diniego della Regione era scaturito dopo che la conferenza dei servizi aveva espresso parere negativo alla realizzazione della centrale. La decisione di rinunciare al provvedimento e di abbinarlo direttamente con l’esito del giudizio di merito, che il Tribunale amministrativo regionale dovrà adottare in relazione alla vicenda giudiziaria, probabilmente, è dovuta anche al fatto che gli incentivi previsti dalla legge 81 del 2006 (riconversione di impianti industriali) non sono più disponibili. Insomma, pare di capire, al punto in cui è giunta tutta la vicenda, che i margini perché la società possa realizzare l’impianto rimangono estremamente esigui. Potrebbe essere questa la convinzione che ha indotto i legali della Powercrop a chiedere, nell’udienza di ieri dinanzi ai giudici del Tar, l’abbinamento alla decisione di merito. Tale convinzione potrebbe aver trovato un’ulteriore conferma nella “resistenza” del Comune di Avezzano, il cui legale, Herbert Simone, ha elaborato una strategia volta a depotenziare le richieste cautelari della Powercrop. Tuttavia, resta aperta la possibilità per la Powercrop, così come ha fatto nei confronti della Provincia di Fermo per una vicenda più o meno analoga, di avviare, in caso di decisione favorevole da parte del Tar, una richiesta di risarcimento nei confronti delle parti in causa. «Game over», è stato il commento caustico dell’assessore Roberto Verdecchia, delegato dal sindaco Giovanni Di Pangrazio a sbrogliare la vicenda. (d.p.)

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