Cesare e Simona a piedi da Como all’Aquila

6 Maggio 2015

La marcia dell’alpino lombardo tornato nella città dove ha prestato servizio per 25 anni

L’AQUILA. È partito il 2 aprile da Lurate Caccivio (in provincia di Como) ed è arrivato, nella giornata di ieri, dopo oltre un mese di cammino, nella caserma Rossi, dove ha prestato servizio per 25 anni, per iscriversi alla locale sezione Ana e mettersi a disposizione della sezione L’Aquila 2, gruppo intitolato al maresciallo medaglia d’argento al valor militare “Giovanni Vaccarelli”.

Il protagonista della storia, che s’inquadra nel fermento tra le penne nere di tutta Italia in vista dell’adunata di metà maggio, si chiama Cesare Castelnuovo, alpino che ha attraversato tutta l’Italia dalla Pianura Padana agli Appenini fino a Bologna per scendere quindi a Prato e poi verso L’Aquila.

«Ho aspettato 25 anni per sfilare nell’Adunata nazionale degli alpini», racconta Castelnuovo, emozionato, al momento del suo arrivo in città. «Quest’anno lo farò per L’Aquila, per sostenere anche nel mio piccolo questa città nella quale ho prestato il servizio militare nella caserma Rossi».

Il gruppo cinofilo dell’Ana e il responsabile del gruppo L’Aquila 2 Fernando Vaccarelli hanno accolto l’alpino comasco con una stretta di mano e una piccola tessera verde, con la quale, da oggi, è ufficialmente considerato un alpino aquilano.

Ad accompagnare l’alpino comasco nella sua “traversata” dell’Italia sua moglie, Simona Tricarico, che lo ha affiancato nell’ultimo tratto da Amatrice fino all’Aquila, condividendo con lui le fatiche ma anche la gioia per il traguardo raggiunto.

Anche altri alpini hanno deciso di raggiungere L’Aquila a piedi oppure in bicicletta e nei prossimi giorni la città si prepara ad accoglierli con lo stesso entusiasmo.

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