I rottami del gatto delle nevi precipitato dall’elicottero

OVINDOLI

Chiesto risarcimento per il gatto delle nevi precipitato sul Velino / VIDEO

Monte Magnola Impianti vuole i danni dalla Regione Abruzzo. Il legale della società: "Ci furono pressioni politiche per averlo"

OVINDOLI. Nessun risarcimento dalla Regione per il gatto delle nevi che si era schiantato sulla montagna prima di raggiungere Valle Majelama, sul Monte Velino, dove erano in corso le ricerche dei quattro escursionisti avezzanesi dispersi. A distanza di oltre un anno dalla tragedia costata la vita a Tonino Durante, Gian Mauro Frabotta, Gianmarco Degni e Valeria Mella, il presidente della Monte Magnola Impianti di Ovindoli, Giancarlo Bartolotti, proprietario di battipista andato distrutto, attende ancora che il mezzo gli venga completamente ripagato oppure ricomprato. "Al momento", spiega l’imprenditore, "abbiamo incassato solo un terzo del valore del mezzo da parte dell’assicurazione dell’elicottero (durante il trasporto del battipista il pilota dell’Erickson fu costretto a sganciare il carico di 73 quintali per evitare di precipitare, ndr), ma non abbiamo ancora ricevuto un soldo dalla Regione Abruzzo che si era impegnata a risarcire la società della differenza".

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Per il gatto delle nevi, il cui valore si aggira intorno ai 390mila euro, la Monte Magnola impianti finora ha ricevuto 125mila euro dall’assicurazione dell’elicottero, somma insufficiente a ricomprare un nuovo battipista con le medesime caratteristiche. Attraverso il suo legale, l’avvocato Fabio Cantelmi, il presidente della Monte Magnola Impianti ha già inviato tre lettere alla Regione (12 febbraio, 11 maggio e 1 dicembre 2021) "per chiedere il ristoro integrale del danno causato dalla distruzione del mezzo battipista che veniva preso in uso dal servizio di Protezione Civile regionale al fine di tentare il recupero di persone disperse sul Monte Velino".

"Pretesero di avere il mezzo garantendo un risarcimento in caso di eventuali danni", spiega l’avvocato, "ci furono una serie di pressioni esercitate anche da esponenti politici, il tutto ricostruito attraverso testimonianze e fotografie. La Regione si era impegnata a risarcire eventuali danni, ma le lettere inviate finora non hanno avuto alcun riscontro. Al danno economico ricevuto si aggiungono le perdite che la stazione ha patito per via dei mancati incassi durante la pandemia, l’aumento della bolletta dell’energia elettrica a causa dei rincari su luce e gas e le difficoltà di dover spalare la neve sull’intero impianto con un mezzo in meno".