Chirurgia trova casa a 7 anni dal sisma

Soddisfatto D’Alfonso: «Sembra un centro benessere». Il dimissionario Silveri: «Attrezzature di ultima generazione»

L’AQUILA. «Sembra di stare in un centro benessere». Sorride, dà pacche sulle spalle e stringe le mani, soddisfatto, il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, mentre passeggia tra i locali, appena ritinteggiati di un verde acceso, del Delta chirurgico dell’ospedale “San Salvatore”, inaugurato ieri mattina nella struttura recuperata dopo il terremoto. I modernissimi macchinari appena acquistati riempiono i reparti: endoscopia digestiva, centro trapianti e otorino al piano terra; materno infantile, neonatologia e tin (terapia intensiva neonatale) al primo; le chirurgie, universitaria e ospedaliera al secondo piano; ortopedia e urologia al terzo piano. Arredi, attrezzature e strumentazioni che sono costati in totale tre milioni. Finanziamenti che si aggiungono ai 7 milioni e 657mila euro serviti a ristrutturare e rafforzare l’edificio di circa 10.000 metri quadrati complessivi, adeguato alle norme antisismiche. Ora, insomma, è tutto pronto, seppur con due anni di ritardo rispetto al previsto: «Ritardi inconcepibili perché l’impresa che si era aggiudicata l’appalto ci ha fatto passare i guai finché non siamo riusciti a buttarla fuori in malo modo» commenta il manager Asl Giancarlo Silveri. «Adesso abbiamo attrezzature e macchinari di ultimissima generazione. Questo ci consentirà di fare un’ottima sanità». Sembra soddisfatto Silveri, che ha seguito da vicino l’operazione e che ha potuto inaugurare il Delta chirurgico prima di fine anno, quando lascerà il proprio incarico, che era stato rinnovato fino al 2018 dalla giunta di centrodestra guidata da Gianni Chiodi. E così l’apertura della struttura non può che diventare anche l’occasione per fare il punto sulle dimissioni: «La mia è stata una scelta responsabile perché sono tali e tante le cose che bisogna fare in sanità che è bene che la Regione possa scegliere professionalità con cui c’è una perfetta sinergia e stesse vedute», ha commentato il manager dimissionario. «Ho lavorato molto bene negli ultimi mesi con il presidente D’Alfonso e con l’assessore Paolucci. Adesso stiamo a vedere che cosa succederà. Non so neanche se nomineranno un nuovo direttore generale o aspetteranno la fusione delle aziende». Un incarico, quello di Silveri, «che era giusto concludere», secondo D’Alfonso, il quale, riferendosi al manager, continua: «Ora, però, non entrerà nella comunità di quelli della terza età che avranno tempo di andare nei giardinetti pubblici. Ci avvarremo anzi del suo profilo. Non vogliamo disperdere ciò che si è fatto di buono. Silveri verrà tesaurizzato per quanto ha saputo fare». Per l’assessore Silvio Paolucci «il recupero del Delta chirurgico coincide con un appuntamento importante, il riordino della sanità regionale e la definizione dell’architettura istituzionale che consentirà alle strutture di esprimere tutte le potenzialità di cui sono in possesso». L’inaugurazione ha visto la presenza anche del vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, dei direttori Asl sanitario, Teresa Colizza e amministrativo, Marcello Sciarappa, nonché dei direttori di Dipartimento dell’azienda sanitaria e del sindaco Massimo Cialente che ha parlato di «passo in avanti, anche se manca ancora il Delta Medico. Paghiamo lo scotto dei 7 anni di attesa». Ma quello del Delta chirurgico non è l’unico intervento previsto in regione: «Nei prossimi mesi, potremo spendere più di 570 milioni per far fronte a ulteriori esigenze di edilizia sanitaria», ha assicurato D’Alfonso. «Avremo la giacenza economico-finanziaria, pari a oltre 570 milioni, appunto, per ulteriori esigenze di edilizia sanitaria. Sappiamo che un posto letto, modernamente servito con la tecnologia che lo porta al giusto livello di erogazione dell’offerta di salute, costa 400mila euro. Tenendo in conto questo, dovremo essere in grado di utilizzare le risorse, come voi avete fatto qui, al “San Salvatore”».

Michela Corridore

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