Cialente apre il Comune all'alba e ritira le dimissioni

Crisi finita al Comune dell'Aquila: il sindaco ritira le dimissioni. Ma Cialente ha ottenuto solo una parte di ciò che voleva. In arrivo 25 milioni per il bilancio comunale ma la governance della ricostruzione non cambia: al comando restano il governatore Chiodi (Pdl) e il vice Cicchetti

L'AQUILA. Il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente ha ritirato formalmente le proprie dimissioni, consegnando l'atto relativo al segretario generale Vincenzo Montillo. Il primo cittadino si era dimesso lo scorso 8 marzo. La mossa di Cialente aarriva dopo il vertice di ieri a Palazzo Chigi con Gianni Letta. Dall'incontro romano il sindaco Cialente è riuscito ad ottenere i soldi per il bilancio e la promessa di scelte condivise, ma no il cambio della govenance della ricostruzione.

Cialente ha ritirato le dimissioni facendo aprire di prima mattina il Comune. La mossa appartiva scontata alla luce del vertice di ieri anche se la richiesta del cambio della governance, più volte rilanciata da Cialente, era già finita tra le proposte considerate «irricevibili» dal Governo. Il commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi e il suo vice Antonio Cicchetti - presenti anche loro all'incontro con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta - resteranno al loro posto. Ma il sindaco Cialente è riuscito a strappare l'impegno ad evitare, per il futuro, la formulazione di ordinanze e decreti non condivisi. Decisioni partecipate, insomma, che verranno assunte al tavolo del commissario. Un vertice durato oltre tre ore, con tanto di collegamento telefonico finale con il premier Silvio Berlusconi. Alla fine tutti soddisfatti, Cialente incluso. Al punto da poter annunciare il ritiro delle dimissioni.

«Non ci sono bacchette magiche» ha commentato il sindaco all'uscita da Palazzo Chigi «ma il cammino ora può ripartire. È stato necessario ripuntualizzare ogni cosa, a cominciare dalle criticità ripetutamente segnalate. E abbiamo concordato che sarà il tavolo commissariale, presieduto da Chiodi o da Cicchetti, il centro di ogni decisione. Lì le scelte saranno adottate in modo partecipato senza le sovrapposizioni che hanno creato solo caos. Da ora in poi avremo la possibilità di discutere insieme, e meglio, la possibilità di adattare le soluzioni alle esigenze di tutti».

Quindi la questione del bilancio. Il Comune dell'Aquila ha chiesto 32 milioni di euro per sanare il buco provocato dalla mancata riscossione di tasse e tributi. Soldi senza i quali è impossibile persino predisporre il bilancio di previsione. Letta ha garantito che i soldi arriveranno, ma si tratta di 25 milioni di euro. «Il ministro Tremonti» ha spiegato Cialente «è fermo su 25 milioni di euro che, temo, non potranno bastare. Così, abbiamo concordato che il nostro bilancio venga esaminato dalla Ragioneria dello Stato. Una verifica che servirà a chiarire se i soldi stanziati potranno bastare o se, invece, sarà necessario un ulteriore intervento da parte del Governo. C'è la volontà di collaborare e questo, alla luce dei tanti conflitti aperti negli ultimi mesi, è un risultato importante».

Cialente ha poi annunciato passi avanti anche sul fronte delle macerie e sul ruolo che i sindaci dovranno avere. «L'incontro è servito a far comprendere ad ognuno di noi le ragioni degli altri». Insomma, per il sindaco si è tornati a un clima decisamente più sereno e improntato alla collaborazione. «Credo che sarà possibile guardare al futuro con più ottimismo. Al tavolo del commissario dovranno essere rimossi tutti i problemi sul tappeto e la Struttura tecnica dovrà essere solo il braccio operativo». In quanto ai Piani di ricostruzione, uno dei punti sui quali in questi mesi si è concentrato lo scontro, non c'è stato il ripensamento auspicato dal sindaco che, però, riproporrà al tavolo «la visione del Comune».

Insomma, grazie alla mediazione di Letta, tra Cialente e i commissari è scoppiata la pace. Anche se Chiodi non ha rinunciato, esprimendo soddisfazione per l'esito dell'incontro, a rimarcare la "vittoria" ottenuta sul fronte della governance. «L'incontro» ha aggiunto «è, comunque, servito a rasserenare i rapporti con Cialente che ha ritirato le dimissioni. Martedì ci sarà il tavolo per sciogliere gli ultimi dubbi sugli aspetti tecnici, poi l'azione per la ricostruzione potrà partire in modo spedito».

«È andata benissimo» è stato il commento di Cicchetti. «Abbiamo trovato le giuste soluzioni in un clima di sereno confronto con il sindaco». E questa mattina è arrivata la mossa di Cialente: Comun aperto all'alba e dimissioni ritirate.

Domani in apertura dei lavori del consiglio comunale, che si terrà alle 16 nella sala "Sandro Spagnoli" di palazzo dell'Emiciclo, il sindaco darà le proprie comunicazioni all'assemblea.

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