La gara cinofila a Roccaraso mette in pericolo l’orsa e i suoi tre cuccioli: si scatenano le proteste

Nel mirino l’evento con oltre 50 mute di segugi da caccia alla lepre, in programma dal 20 al 22 giugno nei territori di Roccaraso, Rivisondoli e Roccapia. Gli animalisti: “La Regione blocchi quella gara”
ROCCARASO. Una gara cinofila con oltre 50 mute di segugi da caccia alla lepre, in programma dal 20 al 22 giugno nei territori di Roccaraso, Rivisondoli e Roccapia, rischia di mettere in pericolo un’orsa e i suoi tre cuccioli, attualmente presenti nella zona del Piano delle Cinque Miglia. A lanciare l’allarme è l’associazione Salviamo l’Orso, affiancata da un gruppo di cittadini di Roccaraso e Rivisondoli, che ha rivolto un appello urgente alla Regione Abruzzo per chiedere l’annullamento immediato della manifestazione. Secondo quanto segnalato, la partecipazione di oltre cento cani da caccia impegnati nella competizione può causare disturbi gravi alla fauna selvatica, in particolare all’orsa e ai suoi piccoli, che dipendono totalmente dalla madre. Il rischio più grave è la separazione del nucleo familiare durante le fasi concitate dell’evento, ma non si esclude neanche la possibilità di incidenti causati da attraversamenti stradali improvvisi, indotti dalla presenza dei cani. Per questo l’associazione ha chiesto alla Regione di annullare l’evento e, se non lo farà, si dice pronta a mettere in piedi una protesta pacifica. «Abbiamo collaborato per anni con l’Atc di Sulmona, trovando spesso un punto d’equilibrio tra conservazione della fauna e attività venatoria», scrive Salviamo l’Orso, «ma l’attuale dirigenza sembra aver chiuso ogni canale di dialogo. Una posizione inaccettabile, considerando che l’orso marsicano è tutelato a livello nazionale ed europeo dalla Direttiva Habitat». Anche il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise è intervenuto sull’argomento. «Nei territori abitati dall'orso, bisogna prestare la massima attenzione. È una vicenda che ci deve riportare ad avviare un discorso per tutelare il plantigrado tramite un nuovo approccio culturale» afferma il direttore, Luciano Sammarone, ricordando che il Parco aveva inviato richieste formali all’Atc di Sulmona e alla Sips (Società Italiana Pro Segugio) di Sulmona, coinvolgendo anche l’ufficio caccia della Regione, per chiedere la sospensione della gara. Tuttavia, al momento nessuna risposta ufficiale è stata fornita. La palla passa ora alla Regione Abruzzo, chiamata a decidere tra la tutela della biodiversità e lo svolgimento della manifestazione. Una scelta che, secondo ambientalisti e cittadini, potrebbe segnare un precedente importante nella gestione della convivenza tra attività umane e fauna selvatica.