Cialente torna sindaco e sfida l'aula

Dietrofront con lettera consegnata di domenica, oggi la prova del consiglio

L'AQUILA. Sveglia e caffè, poi un salto al Comune. Alle 8 e mezza di domenica Massimo Cialente si riprende il posto. A 24 ore dalla scadenza del termine di 20 giorni fissato dalla legge per revocare o confermare le dimissioni, il sindaco ha dato seguito all'annuncio di sabato consegnando, nelle mani del segretario generale Vincenzo Montillo, due righe di revoca delle dimissioni da lui stesso presentate lo scorso 8 marzo scorso. Dimissioni motivate col fatto che il primo cittadino aveva riscontrato la mancanza di una maggioranza attorno a sé.

Il giorno prima, il consiglio comunale si era arenato su un provvedimento relativo alle linee guida per la riorganizzazione delle società partecipate. Al momento di esprimere un voto, avevano risposto all'appello soltanto in 19. A quel punto la votazione era stata considerata infruttuosa perché ne serviva uno in più. Il che aveva mandato su tutte le furie Cialente. Il sindaco aveva prima minacciato e poi consegnato la lettera di dimissioni. «Non ho più una maggioranza e nemmeno un partito su cui contare».

Decisivi, sul dietrofront del primo cittadino, i risultati del vertice di circa tre ore e mezza di sabato, a palazzo Chigi, alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, l'avezzanese Gianni Letta, e del commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi, col quale aveva battibeccato un giorno sì e l'altro pure, e del vicecommissario Antonio Cicchetti. «Grazie al governo e al dottor Letta, che hanno dedicato un pomeriggio intero al caso-L'Aquila», ha ripetuto ieri Cialente. Al termine del serrato confronto nel quale aveva chiesto, invano, alcuni cambiamenti nella governance del terremoto, il sindaco si è accontentato delle rassicurazioni fornite in materia di bilancio, per cui servono 32 milioni anche se pare che ne arriveranno 25. «I debiti saranno ripianati», si è sentito rispondere Cialente.

Il documento contabile verrà ora esaminato dalla Ragioneria dello Stato. Assessore al Bilancio e funzionari comunali spulceranno i conti insieme ai tecnici del ministero dell'Economia. Cialente, anche nella giornata festiva, ha confermato la soddisfazione «per le attenzioni del governo e i risultati ottenuti che, alla luce dei chiarimenti, hanno innescato un nuovo corso».

Poi ha rilanciato: «Ora deve partire la ricostruzione pesante perché quella leggera, dal punto di vista burocratico, si è esaurita tra agosto e settembre scorsi. Il tavolo tecnico di domani sarà decisivo perché si dovrà chiarire ogni aspetto e stoppare polemiche e divisioni, ad esempio tra imprese e ingegneri. Anche a costo di fare un confronto di 48 ore dobbiamo risolvere ogni problema e recuperare il tempo perso».

Ironia della sorte, oggi alle 16, nell'aula Spagnoli dell'Emiciclo, il sindaco si ripresenta non solo per le comunicazioni all'assemblea sul ritiro delle dimissioni ma anche per tentare di riapprovare il famigerato provvedimento sulle municipalizzate.

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