Cinque palazzi nel mirino del pm

Prime ipotesi dopo i sopralluoghi in centro: crolli dovuti a errori umani.

L’AQUILA. Più si va avanti nei sopralluoghi e più aumentano i sospetti per i quali ci sarebbero responsabilità umane nei crolli più gravi dei condomini privati nella zona rossa: in particolare in via XX Settembre e nelle strade limitrofe, dove il 6 aprile scorso ci sono state decine di morti.
E’ quanto trapela da una prima analisi dei rilievi e dei documenti in mano ai consulenti nominati dalla procura della Repubblica che stanno effettuando i sopralluoghi nei vari siti del centro storico. Secondo indiscrezioni degne di considerazione i sospetti delle responsabilità umane nei crolli sarebbero il filo conduttore delle perizie che i consulenti stanno preparando su alcuni siti dove rilievi, carotaggi e sopralluoghi sono terminati o stanno per terminare.

E’ il caso del palazzo di via Gabriele D’Annunzio, realizzato nel 1965, dove ci sono stati sette morti, forse per via dei pilastri fragili, e di via XX Settembre 123 presso la sede Anas, dove il palazzo è letteralmente imploso con quattro vittime. Gli avvisi per via D’Annunzio potrebbero essere recapitati a giorni. Gli altri condomìni in cui ci sarebbe la responsabilità umana sono quello crollato su se stesso in via Campo di Fossa 6, dove ci sono stati parecchi morti, in via Poggio Santa Maria e in via Sant’Andrea. I consulenti accompagnati dai vigili del fuoco e dagli uomini dell’interforze della polizia giudiziaria hanno continuato a fare sopralluoghi anche durante le festività appena concluse.

Si tratta, va precisato, di indiscrezioni che attendono conferme.
Intanto gli avvocati degli indagati per il crollo della Casa dello studente si stanno mobilitando per presentare in queste ore le loro memorie difensive visti i termini in scadenza.
E, al riguardo, l’ex presidente dell’azienda per il diritto allo studio universitario (Adsu) dell’Aquila, Luca D’Innocenzo dimessosi da assessore comunale alle politiche sociali in quanto indagato nell’inchiesta per il crollo, per l’appunto, della Casa dello studente, in via XX Settembre, ha chiesto alla Procura della repubblica di essere interrogato per convincere i magistrati, Alfredo Rossini e Fabio Picuti ad archiviare la sua posizione.

L’interrogatorio sarà fissato nei prossimi giorni. Infatti legale di D’Innocenzo, Fabio Alessandroni, ha presentato contestualmente anche la memoria difensiva, una prassi che segue l’avviso di conclusione delle indagini da parte della procura che ha confermato gli addebiti ai 15 indagati. Per il crollo della casa dello studente le accuse sono di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni. Tra questi accusati ci sono anche quattro persone scomparse.

Alessandroni ha ribadito nella sua memoria che ci sono tutti gli elementi che dimostrano l’innocenza del suo assistito sulla scorta di una seconda perizia che lo porrebbe al di fuori dalle responsabilità di natura amministrativa. Una opinione che, ovviamente, non viene condivisa, dalle parti offese che hanno pareri di segno opposto.
Da fonti della procura aquilana, emerge che tra le fine di gennaio e l’inizio di febbraio, potrebbe essere chiesto per gli indagati il rinvio a giudizio davanti al gup al oppure oppure l’archiviazione al gip.