Città divisa sui divieti ai bar

Petizioni di favorevoli e contrari. Proposta dell’Ascom.

SULMONA. L’ordinanza anti-schiamazzi voluta da Federico divide. E non solo i politici. Un gruppo di cento mamme promuove la petizione a favore del provvedimento. Un’associazione culturale capeggia la raccolta di firme dei contrari. Questo mentre Confcommercio invoca il referendum abrogativo se non si troverà un’intesa.

MAMME COL SINDACO. L’ordinanza protegge i ragazzi. La pensa così il gruppo di mamme a capo di un comitato. «Che raggruppa anche una cinquantina di giovani», precisano le promotrici, «il provvedimento del sindaco è sacrosanto. E per difenderlo organizzeremo una petizione. Tra sabato e domenica saremo in piazza Del Carmine o nei pressi dei portici. L’unico cambiamento auspicabile riguarda l’estensione dell’ordinanza anche ai vicini comuni per evitare che si verifichi il pendolarismo del popolo della notte».

L’ALTRA PETIZIONE. La sta portando avanti l’associazione culturale «Giro di vento». La stessa che ha partecipato alla protesta sfociata nell’assedio sotto l’abitazione del sindaco Fabio Federico. Si stanno raccogliendo firme per chiedere di annullare l’ordinanza anti-schiamazzi.

COSA PREVEDE. Il provvedimento firmato la scorsa settimana obbliga i locali alla chiusura anticipata (dalle 2 all’1, in estate e inverno) e il divieto di somministrare bevande all’aperto dopo le 24. Sempre dopo la mezzanotte viene imposto il ritiro di tavoli e sedie all’esterno dei locali. Provvedimento contestato da gran parte dei consiglieri di maggioranza. Federico ha già fatto sapere di essere pronto a tirare dritto, senza apportare cambiamenti.

LA CONFCOMMERCIO. I rappresentanti della categoria hanno invitato sindaco e forze dell’ordine a sedersi attorno a un tavolo. Attendono risposte. «Premesso che ritengo fuori luogo le manifestazioni dello scorso weekend», afferma Claudio Mariotti, presidente dell’Ascom-Confcommercio di Sulmona, «abbiamo chiesto un incontro per presentare una proposta: chiudere all’1 dalla domenica al giovedì; alle 2 il venerdì, il sabato e gli altri prefestivi. Non vogliamo andare allo scontro».

UN REFERENDUM? Se il sindaco non dovesse accettare, però, è pronta l’alternativa. «Promuoveremo un referendum abrogativo dell’ordinanza, come previsto dallo statuto comunale», spiega Mariotti, «a quel punto il caso dovrà passare all’esame del consiglio. Possibile anche un ricorso al Tar e per questo sono stati chiesti gli atti al Comune. Atti che verranno esaminati dal nostro legale. Così com’è, l’ordinanza è troppo restrittiva. I giovani se ne vanno a Pratola o Raiano. Va tutelato l’interesse economico del comprensorio. Un’ultima annotazione: quando è stato rivisto il piano commerciale proponemmo di non rilasciare nuove licenze perché conoscevamo le problematiche del centro storico. Il messaggio non fu raccolto».

LA REPLICA. Il consigliere Pd Antonio Iannamorelli replica a Federico: «Il dovere di un eletto è quello di stare vicino al popolo. Se i giovani di Sulmona sono in lotta, sono con loro perché sono uno di loro. Se quella è stata una manifestazione non autorizzata, come dice Federico, lo accerteranno le autorità competenti. In tal caso sono pronto a difendermi. Come potranno confermare i funzionari di polizia, sono stato io stesso a chiedere di essere identificato. Perché quando si combatte per una causa, la faccia ci va messa fino in fondo».