Comitati aquilani contro Bertolaso candidato a Roma

«Deve vergognarsi per aver rassicurato la popolazione» Ed è bufera sulla sua frase «La capitale città terremotata»

L’AQUILA. Le associazioni aquilane scrivono ai cittadini romani. E lanciano una sorta di “avvertimento” sulla candidatura di Guido Bertolaso, ex capo della protezione civile, a sindaco di Roma. Una lettera durissima, nella quale il Comitato 3e32, CaseMatte, Appello per L’Aquila, Link Studenti indipendenti, Unione degli studenti e Legambiente invitano Bertolaso «a vergognarsi» per aver organizzato, il 31 marzo 2009, una settimana prima del sisma «un’operazione mediatica con lo scopo di tranquillizzare la popolazione. Ma c’è di più. Bertolaso dichiara a Repubblica tv: «Non me ne vogliano i cittadini aquilani, ma Roma è una città terremotata». E da qui altre polemiche. Stefano Pedica (candidato alle primarie del centrosinistra a Roma) dice: «Chieda scusa agli aquilani, che purtroppo sanno cosa significa vivere in una vera città terremotata». E Bertolaso replica: «Non solo non mi vergogno, ma sono orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto all’Aquila».

«Bertolaso è imputato con l’accusa di omicidio colposo plurimo», ricordano le associazioni, «un uomo che, dopo il terremoto, ha utilizzato i suoi poteri per ostacolare l’autorganizzazione della popolazione, trasferendo metà degli aquilani altrove». Nella lettera si parla anche di «devastazione del territorio, con le 19 new town. Bertolaso aveva creato un modello di Protezione civile al servizio di Berlusconi, teso a nascondere dietro la propaganda mediatica le grandi speculazioni».

Di qui, l’appello ai romani: «Dietro questi personaggi apparentemente bipartisan si nasconde la peggiore politica. Quella che da anni antepone l’interesse dei poteri economici, che distruggono e speculano sui territori, a quelli della comunità che li vive. La candidatura di Bertolaso si inserisce, a pieno titolo, in un trend di lungo e rodato corso. L’appeal bipartisan dell’ex capo della Protezione civile è indicativo di un metodo di gestione della cosa pubblica che ha assunto, negli ultimi due decenni, una portata sistematica e apparentemente incontestabile nel nostro Paese».

Monica Pelliccione

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