Comune, Cialente teme agguati

Il sindaco: c’è chi trama per far cadere questa amministrazione con l’obiettivo di far del male alla città

L’AQUILA. Dopo il commissario Chiodi, i governi cattivi, i giudici amministrativi, il popolo ignorante che non lo capisce, il capo dell’ufficio ricostruzione (l’ex Aielli), la Curia (e l’elenco potrebbe continuare per tutta la pagina) ora il primo cittadino ha trovato un nuovo nemico: i consiglieri comunali della sua maggioranza che starebbero tramando per farlo cadere proprio nel momento in cui lui e la sua giunta stanno mettendo in campo il meglio, e cioè mirabolanti iniziative per il turismo e per il lavoro che si sostanziano nell’attesa di fondi pubblici per progetti ancora da sviluppare.

A Cialente tutto si può dire ma non che non sia un fine stratega politico. Ha forse capito di essere arrivato al capolinea e vuole fare una uscita alla grande: non me ne vado io ma mi cacciano i consiglieri cattivi che bivaccano in aula, non sono informati e sparano a zero a secondo delle privatissime loro convenienze. Un discorso che potrebbe essere un elemento di debolezza per qualsiasi sindaco ma lui ora contrattacca e si butta avanti per non restare indietro. Dirà che è stato costretto a dimettersi (anche se in fondo spera di non doverlo fare) e si riproporrà non più da sindaco (a causa del doppio mandato già effettuato) ma da consigliere per continuare a portare avanti le sue lungimiranti strategie per la città.

Tutto questo è lo stesso sindaco che lo scrive su Facebook: «Ho appena pubblicato due documenti: un mio pensiero sulle prospettive dello sviluppo turistico nella nostra città, ed il documento, o meglio il Piano Industriale redatto da Invitalia, condiviso dalla Struttura Tecnica di Missione presieduta dal dottor Marchesi e dallo stesso Governo. Questi atti arrivano dopo un duro lavoro preparatorio; sono corposi, pieni di "futuro" vero. Perché il futuro non si predice, ma si inventa. Pubblico questi due atti affinchè i Consiglieri Comunali, le altre istituzioni, il neonato Urban Center, tutti i cittadini, ne facciano occasione di riflessione e dibattito. Personalmente ormai ritengo che questi ultimi due anni di Consiliatura debbano essere spesi soprattutto per stendere un complessivo progetto di sviluppo, strategico appunto, e redarre il nuovo Prg. Fatta la legge per la ricostruzione, ritengo che ormai la rinascita fisica della città sia avviata. Noi ora dobbiamo preoccuparci della ricostruzione sociale ed economica. Il piano Ocse, il piano Calafati, vanno a mio avviso rivisitati, anche alla luce dei risultati conseguiti. Questo è dunque l'impegno al quale ormai mi sento di dover dedicare tutte le mie forze. Sviluppo e lavoro, lavoro, lavoro. E' inutile ricostruire le case se non avremo più giovani da farle abitare. Già aspetto il solito.."ma sinora cosa si è fatto?" Si è lavorato alla vision, per trovare le risorse, per creare i presupposti, per superare i problemi burocratici. Decine e decine di incontri e riunioni, come per Accord Phoenix. Ho una sola preoccupazione. Le fibrillazioni che vedo nella maggioranza, mi fanno pensare che alcuni consiglieri, per svariati motivi, porteranno allo scioglimento anticipato di questo Consiglio. Vedo una grande irresponsabilità. Ma voglio rassicurare che questi temi, questi progetti, andranno avanti egualmente. Il nuovo sindaco e la nuova giunta li porteranno a compimento. Anzi, io che avevo deciso di ritirarmi, in quel caso mi ripresenterò, per portare avanti questi temi, come semplice consigliere comunale. Chiederò ancora fiducia ai cittadini su questi temi. Nella pochezza politica che ci caratterizza in questa fase storica, i cittadini, ancora una volta, capiranno chi si sforza di essere classe dirigente». (g.p.)