Comune, via libera al bilancio dopo una seduta fiume

Approvato nella notte il bilancio di previsione 2010 e quello pluriennale 2010-2012, accompagnati dalla relazione previsionale e programmatica 2012. L'ok dopo un confronto serrato con 32 emendamenti discussi

L'AQUILA. Il Comune dell'Aquila ha approvato nella notte il bilancio di previsione 2010 e quello pluriennale 2010-2012 accompagnati dalla relazione previsionale e programmatica 2012. Un documento da 707 milioni di euro sul quale però pesano, secondo quanto rilevato dai consiglieri di maggioranza e opposizione, le incertezze dei trasferimenti dal Governo, il mancato introito di tributi comunali, come Ici e Tarsu, nonché la situazione delle ex partecipate.

Il bilancio di previsione 2010, insieme al bilancio pluriennale 2010-2012 e alla relazione previsionale e programmatica 2010-2012, è stato discusso ad oltranza a palazzo dell'Emiciclo, fino a tarda notte.

L'iter di approvazione, per il Consiglio comunale, ha fatto i conti con le incertezze dei trasferimenti dal Governo e il mancato introito di tributi comunali, come Tarsu e Ici. Un percorso serrato di 32 emendamenti, partendo dal Centro turistico Gran Sasso, e dal soccorso alpino, per arrivare alle Opere pubbliche, agli impianti sportivi e al capitolo Perdonanza.

«Siamo arrivati ad agosto», ha spiegato il consigliere comunale dell'Idv, Angelo Mancini», ad approvare un bilancio di 707 milioni di euro, di cui 553 in sostanza sono chiacchiere». Il consigliere ha fatto rilevare che l'80% delle risorse è rappresentato da ipotetiche entrate previste da Ordinanze del Consiglio dei ministri. «Inoltre», ha proseguito Mancini, «è opportuno chiarire quanti soldi dei 120 milioni di euro per i puntellamenti degli edifici sono realmente entrati».

Un discorso che si complica parlando di autonoma sistemazione, retribuzioni e spese per l'assistenza. Duro il capogruppo del movimento «La Destra» Luigi D'eramo, il quale si è detto preplesso da un bilancio di previsione» di fatto carente di qualsiasi programmazione in settori strategici come lo sportello Unico per le attività produttive, il personale, dove per risollevare le sorti è stato chiamato un dirigente proveniente dalla Provincia dell'Aquila per un costo di 44mila euro, o le Opere pubbliche. In tutti i casi, si fa riferimento a programmi ed obiettivi del 2009».

Ancora più critica l'analisi contenuta nella relazione al documento contabile, letta in aula da Emanuele Imprudente (Mpa). «Sulla stabilità dei conti incombono le minacce dei debiti fuori bilancio», ha commentato, «e l'equilibrio del documento rischia di essere compromesso da questioni irrisolte con le varie Spa e con la metropolitana».

E proprio a proposito di ex partecipate, le prime note dolenti arrivano dal Centro turistico del Gran Sasso. «Il progetto per la revisione della funivia è incompleto», ha ricordato Pierluigi Tancredi (Pdl), «e gli interventi potranno iniziare solo fra sei mesi, di fatto, la stagione turistica è a rischio, anche perché bisognerà fare a meno sul contributo di circa 500 mila euro per l'attività sportiva a Campo Imperatore ».

Naturalmente, le valutazioni sono state anche positive, per un bilancio «in cui i conti sono stati attribuiti solo il 16 luglio scorso», come ha ricordato Angelo Orsini (Pd). Le difficoltà non mancano, ma si va avanti.
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