Concorsone precari infuriati

L'AQUILA. Il concorsone pieno di irregolarità e la ricostruzione piena d'incognite. A pochi giorni dalla fine delle preselezioni del contestatissimo concorsone per l’assunzione di 300 figure...

L'AQUILA. Il concorsone pieno di irregolarità e la ricostruzione piena d'incognite. A pochi giorni dalla fine delle preselezioni del contestatissimo concorsone per l’assunzione di 300 figure professionali per la ricostruzione, i precari impiegati da tre anni e mezzo nei Comuni del cratere sismico fanno un nuovo appello al sindaco Cialente e agli altri primi cittadini. «Fermate l’inefficienza della nuova gestione della ricostruzione», spiega un gruppo di precari che lavora in alcuni Comuni del cratere, «e non abbandonate i precari al loro destino, ragazzi che in molti casi hanno rinunciato alla propria libera professione per rispondere alla chiamata degli uffici comunali, che avevano bisogno del nostro aiuto», spiegano. Ma la loro preoccupazione si estende anche «all’inefficienza della nuova gestione della ricostruzione», aggiungono. Gestione che, con i due uffici speciali e le 8 delegazioni per le aree omogenee, «sarà accentrata, allontanata dalla gente che deve ricostruire le proprie case e da quelle figure professionali che da oltre tre anni seguono le pratiche e hanno acquisito conoscenze uniche per pensare di sostituirle, hanno sempre vissuto in quei Comuni, conoscono lo stato dei luoghi e sanno come ridefinire i progetti». «Per i nuovi assunti, inoltre, non è previsto affiancamento. Così, la ricostruzione rischia davvero di bloccarsi». (m.g.)

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