Corsi fantasma, indagato Lombardo

Il pm contesta la truffa all’ex presidente di Confartigianato e all’ex amministratore delegato Fulvi. I sospettati sono otto

L’AQUILA. Sequestrati conti correnti e beni nei confronti di cinque persone coinvolte in una truffa aggravata nei confronti della Fondartigianato di Roma accusati aver lucrato indebitamente sui corsi di formazione. Il provvedimento, firmato dal gip Giuseppe Romano Gargarella, prevede il sequestro preventivo di conti correnti bancari, beni mobili e immobili sino all’equivalente dell’illecito profitto conseguito appartenenti a Luigi Lombardo e Pio Fulvi, già presidente e amministratore delegato della Confartigianato L’Aquila.

La stessa misura patrimoniale è stata eseguita nei confronti di tre imprenditori, di cui due ternani, Riccardo Parca di 44 anni, e Fabio Fausti (41), e uno di Roma, Sergio Molinari (74), che hanno concorso, mediante rilascio di false fatture, con gli allora vertici della Confartigianato locale, nell’organizzare dei corsi di formazione destinati alle maestranze da utilizzare nei cantieri della ricostruzione aquilana.

Il provvedimento, a carico complessivamente di otto persone, si fonda sulle indagini dei carabinieri e dei finanzieri coordinati dal sostituto procuratore Stefano Gallo. Gli inquirenti, mediante accertamenti documentali e acquisizioni di numerosissime informazioni testimoniali, ipotizzano che i precedenti vertici della Confartigianato aquilana, al fine di ottenere un contributo dalla Fondartigianato di Roma, per oltre 200mila euro, avrebbero contabilizzato false spese per organizzare numerosi corsi di formazione che, invece, si sono svolti solo parzialmente e, in alcuni casi, addirittura non si sono neanche svolti. L’ipotesi di reato riguarda il riconoscimento integrale del contributo. Gli indagati avrebbero predisposto documentazione relativa a prestazioni didattiche che di fatto o non si sono mai svolte o si sono svolte solo parzialmente e con modalità difformi da quelle rendicontate e per le quali, conseguentemente, non sono stati corrisposti i relativi compensi ai docenti se non in parte. Secondo l’accusa hanno rendicontato il pagamento di un canone annuo di locazione per l’utilizzo di un modulo abitativo provvisorio (Map) dove si sarebbero svolti alcuni dei corsi per un canone di ben 20800 euro quando invece il Map fu utilizzato per soli tre mesi ed era di proprietà dell’associazione «Cardinale Innocenti» di cui Lombardo e Fulvi erano i responsabili; lo stesso Map era stato acquistato a un prezzo addirittura di molto inferiore (appena 8000 euro) al canone di locazione rendicontato. Il contratto di locazione, non registrato al competente ufficio finanziario, era stato firmato da Lombardo quale rappresentante della Confartigianato L’Aquila e da Fulvi quale rappresentante dell’associazione «Cardinale Innocenti» e, ovviamente, alcun canone di locazione venne realmente corrisposto.

Per la rendicontazione dell’utilizzo di materiale didattico e di consumo per la formazione professionale pari a una somma di 10754 euro, hanno utilizzato una fattura per operazioni inesistenti emessa dall’Azienda Network srl di Terni che fatturava anche i ponteggi e materiale vario da edilizia che invece erano messi gratuitamente a disposizione dai titolari delle ditte nei cui cantieri venivano svolte le attività pratiche.

Ricevuta la prima tranche del contributo (16 giugno 2011) di oltre 163mila euro, Lombardo ne distraeva l’importo di 50mila euro dal conto dedicato della Confartigianato alla società Brainit srl di Roma, senza alcuna motivazione e in assenza di documentazione giustificativa del costo sostenuto (che, poi, avrebbe motivato quale riconoscimento dell’azienda Network per il progetto di formazione professionale). I reati sarebbero stati portati a termine anche mediante l’aiuto di altri che avrebbero attestato la regolarità delle spese sostenute per il progetto e la predisposizione della documentazione.

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