«Così finiscono i papocchi»

Del Turco soddisfatto. Confindustria: un’oscenità

L’AQUILA. «Pensavano di poter ricominciare con i “papocchi” di un tempo, e non si sono accorti, o fanno finta di non vederlo che non c’è più nè lo spazio nè i soldi, per i papocchi». Così Ottaviano Del Turco ieri sera al termine del consiglio regionale che ha dato il via libera ad un altro tassello della politica anti-sprechi negli enti pubblici voluta dalla giunta. «Desidero ringraziare la maggioranza che ha dato prova di compatezza», fa presente Del Turco, «a cui il consiglio regionale non era abitutato nel corso degli ultimi anni, e la conferma che i fatti nuovi che stanno accadendo anche in Abruzzo con la nascita del Partito democratico possano produrre mutamenti importanti nel costume politico e nei rapporti dentro la coalizione che governa la Regione».

Per Del Turco oggi, «c’è spazio per tutti e c’è un ruolo per tutti, se si accetta di partecipare ad una grande stagione di rinnovamento». «Le opposizioni hanno esagerato sul ruolo che io ho avuto in questa vicenda», prosegue Del Turco, «ma di una cosa la coalizione di centrodestra deve essere sicura, finchè questa maggioranza deciderà di sostenere lo sforzo della giunta e del suo presidente, lo spazio per la confusione per gli accordi sottobanco in una parola per i papocchi è uno spazio che non c’è più. E non ho mai visto in vita mia una opposizione che perde la testa per un presidente che dichiara che non accetta di stare al suo posto ad ogni costo». Anche l’assessore Enrico Paolini è soddisfatto per l’approvazione della legge di riforma ribattezzata la «Paolini 2». «La riforma è un successo collettivo e personale», rivendica l’assessore al turismo. Per Paolini è stato salvato anche l’aspetto tecnico con la partecipazione dei privati all’interno dell’Agenzia di promozione. «Il comitato tecnico è previsto lo stesso e si va verso una maggiore e decisa apertura ai privati».

Bene anche per la segretaria Ds, Stefania Misticoni «una riforma strutturale degli enti strumentali, in direzione del risparmio, della definizione dei ruoli e della liberazione di risorse verso lo sviluppo e il miglioramento dei servizi». Critiche, invece, da Assoturismo-Confesercenti, «Si è consumata una delle pagine più brutte e vergognose della storia politica della regione», scrive Daniele Zunica, presidente regionale dell’organizzazione di categoria, «da questo momento le imprese turistiche abruzzesi saranno doppiamente vigili, perchè si è rotto il rapporto di fiducia che si era creato. Torniamo a esprimere piena fiducia all’assessore Paolini e al presidente vicario dell’Aptr, Enzo Giammarino, per il grande lavoro svolto finora».

Stessa critica verso la Regione per Federturismo-Confindustria Abruzzo, «un’operazione veramente inimmaginabile, non credevamo che la politica potesse arrivare a tanto», scrive il presidente, Ernesto Paolo Alba, «è un vero atto osceno ai danni dell’intera filiera produttiva del turismo abruzzese di cui la politica si riempie troppo spesso la bocca non sapendo neppure di che si tratta». Secondo Federturismo «non è stato tenuto in considerazione il lavoro delle associazioni di categoria nè sono stati accolti i suggerimenti provenienti da più parti: si è votato un testo blindato che non ha ascoltato i protagonisti del settore». (m.p.)