D'Alfonso fa il pieno con lo stato maggiore del Pdl

30 Gennaio 2011

Affollata convention a Celano, prove per una svolta politica insieme all'ex sindaco di Pescara

CELANO. L'ex segretario regionale del Pd ed ex sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso, fa il pienone con lo stato maggiore del Pdl. Era accaduto a Pescara pochi giorni fa. È successo nuovamente a Celano, ieri. Tanto che per lui si scomoda anche il febbricitante Filippo Piccone.

Travolto dallo scandalo giudiziario, rimasto senza incarichi. Eppure Luciano D'Alfonso sembra non avere smarrito il fascino dei tempi d'oro. Perché per altri big del centrosinistra abruzzese, in questo momento ben più «titolati», non si scomoderebbero in tanti. Ieri se ne è avuta la conferma all'Auditorium di Celano. E c'è da scommettere che qualcuno si sta già chiedendo perché. Promossa dall'associazione «Progetto Abruzzo», per presentare il libro-intervista «Le ragioni dell'Abruzzo» - curato dal professor Umberto Dante - dell'ex sindaco di Pescara ed ex segretario regionale del Pd, Luciano D'Alfonso, la convention è diventata l'occasione per gettare le basi di un nuovo rapporto tra gli schieramenti politici della regione. E qualcuno già parla di un «grande inciucio marsicano».

Secondo D'Alfonso, l'Abruzzo potrà uscire dall'attuale fase di stagnazione solo attraverso una «convergenza» di tutte le forze «sulle questioni più importanti». Senza un nuovo «patto istituzionale» non potrà esserci quella ripresa economica e quella «natalità imprenditoriale» che i cittadini auspicano. Concetti, per altro, contenuti nel suo libro. Che al massimo avrebbero potuto alimentare il dibattito tra i partecipanti al convegno, moderato dal giornalista del Centro, Domenico Ranieri. Invece sono diventati il seme di quello che può rappresentare un «laboratorio politico» per l'Abruzzo.

Un'ipotesi abbracciata proprio dal senatore e coordinatore regionale del Pdl, Filippo Piccone. Si pensava che l'intervento del parlamentare, in quanto sindaco di Celano, fosse solo di cortesia per l'ospite. Invece. Con tanto di febbre, Piccone ha pronunciato un discorso chiaro e impegnativo: «Bisogna voltare pagina».

D'Alfonso al suo fianco, sorridente. «Il libro», ha esordito il senatore (che si è giustificato della sua assenza all'incontro a Pescara con Gasparri, in quanto impegnato a Lecce per ragioni di lavoro), «oltre a segnare il ritorno, un ritorno gradito e di qualità, di D'Alfonso sulla scena politica, costituisce uno sprone per la classe dirigente a recuperare, nell'interesse generale, la capacità di confronto e di dialogo». Parole che hanno un peso specifico elevato. «Confronto» e «unità di intenti», ha ripreso Piccone, che «il federalismo rende ancor più necessari».

Un intervento, come detto, seguitissimo da amministratori e dirigenti di schieramenti diversi. Erano presenti, infatti, tra gli altri, il presidente della Provincia, Antonio Del Corvo (Pdl); il coordinatore provinciale del Pdl, Massimo Verrecchia; il senatore Luigi Lusi (Pd); i consiglieri regionali del Pd Giovanni D'Amico e Giuseppe Di Pangrazio; amministratori comunali e il rappresentante dell'Anci abruzzese, Giovanni Meuti. Promotori dell'incontro sono stati Gianfranco Tedeschi e Nicola Pisegna Orlando.

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